Superare gli ostacoli
della vita: Andrea
Devicenzi fa scuola
Nella foto, Andrea Devicenzi in uno dei suoi incontro nelle scuole
CASALMAGGIORE – Qualche giorno fa il Corriere della Sera ha pubblicato un ampio servizio su un’iniziativa inedita e assai interessante. Riguardava il progetto di L’Oreal Italia che prevede l’insegnamento, rivolto ai propri manager e collaboratori, di come superare gli ostacoli nella vita con il supporto di ragazzi disabili, e di un coach. E’ la prima volta in Italia, e la mente di chi vive nel Casalasco e ha letto quell’articolo non può non essere andata ad Andrea Devicenzi, il campione di paratriathlon che da qualche tempo ha abbinato l’attività agonistica a quella di mental coach col suo Progetto 22. Andrea in questi giorni è in vacanza in Corsica, ma siamo riusciti a contattarlo e lui ha trovato il tempo di intervenire sull’argomento.
Intanto, gli chiediamo, cos’è Progetto 22 e quando è partito? «Progetto 22 è partito ufficialmente il 30 ottobre del 2014 con il 1° Giro d’Italia Formativo, che ci ha visti impegnati per oltre 30 giorni, in tutta italia, incontrando oltre 3.500 ragazzi direttamente in 13 città ed istituti diversi. Oltre ad altre scuole e squadre incontrate nei mesi successivi. Ora si ripartirà il 5 ottobre per il 2° Giro d’Italia Formativo, 20 città, 20 Istituti e migliaia di ragazzi incontrati. Come si è sviluppato sino ad oggi? Ed è rivolto solo agli sportivi o si estende oltre lo sport? «Il progetto è rivolto principalmente ai ragazzi, scuole e società sportive. Dove c’ è un ragazzo che vuole raggiungere un obiettivo o una intera squadra, noi ci siamo. Crediamo più di ogni altra cosa che i nostri ragazzi abbiano delle incredibili potenzialità e purtroppo, per vari motivi, tante volte difficilmente vengono valorizzate come dovrebbero, perdendosi grandissime opportunità alla propria portata. Progetto 22 si fonda sulle straordinarie risorse che hanno già dentro di loro, li portiamo a riscoprirle e a metterle in campo da subito nella loro vita, così potendo raggiungere ciò che vogliono nella loro vita. Generalmente l’attività nelle scuole ha una durata di una mattinata, ma con alcuni istituti il progetto è di vari incontri durante l’anno scolastico. Con i ragazzi, incontrandoli più volte, si ha la possibilità di fare un lavoro più profondo ed efficace. Nelle squadre sportive è da valutare singolarmente caso per caso, in base a ciò che dirigenti e atleti desiderano raggiungere nell’anno agonistico. E proprio in merito a questo, avremo una grandissima novità dedicata a tutti, l’uscita del mio primo libro in cui oltre alla mia biografia, darò efficienti strumenti per iniziare un lavoro di miglioramento su se stessi. Il libro uscirà verso fine settembre. Un’attività che è rivolta anche agli adulti, qualora desiderino raggiungere un obiettivo, migliorare una propria performance, sì sportiva ma anche di altro genere, in famiglia, al lavoro, eccetera. Nelle aziende lavoro già da diversi anni per quanto riguarda la parte emozionale e motivazionale, due caratteristiche che hanno trasformato la mia vita in un successo dopo un grave evento capitatomi a 17 anni. Ora voglio portare la mia esperienza e guidare chiunque voglia migliorare la propria vita. Là fuori c’è un mondo che ci aspetta nella migliore condizione in cui siamo in grado di essere, ed è questo che noi meritiamo».
Ricordiamo che poco prima di compiere i 18 anni, il cuore di Andrea si fermò per un incidente motociclistico. Solo al terzo tentativo di rianimazione, il cuore riprese a battere, ma fu necessaria l’amputazione della gamba sinistra. All’inizio non si riesce ad accettarlo, ma poi Andrea ha capito che con la forza di volontà si può sognare, e raggiungere obiettivi importanti. E chi meglio di lui, che prima col ciclismo poi nel triathlon ha superato tante barriere, può insegnarlo? «La forza fisica – ha detto in una recente intervista in tv – non basta, neanche nello sport. Aver trovato un lavoro ed essermi creato una famiglia deriva dalla forza mentale, da qui il percorso di mental coach: studiare per aiutare ad estrarre le migliori qualità nelle persone. Prima serve avere sogni, poi trasformarli in obiettivi». La consapevolezza dei propri talenti, importante anche per superare i momenti più difficili che immancabilmente capitano a ognuno di noi.
Torniamo all’argomento di partenza. In generale, torniamo a chiedere ad Andrea, cosa pensi del sostegno che i diversamente abili possono dare ai cosiddetti normodotati e ai manager che hanno grosse responsabilità, trasmettendo loro la forza per superare problemi o eventi traumatici? «Proprio in questi giorni sto preparando una nuova attività da presentare a una nota azienda del Casalasco; è rivolta proprio ai dirigenti e al personale con responsabilità decisionali. Il vocabolo “disabile”, è ogni giorno sempre più discusso e gli eventi e i successi che persone come me hanno nella vita di tutti i giorni mettono sempre più in discussione dove e se ci sia la “normalità”. Sicuramente una persona che ha affrontato un grande evento nella propria vita superandolo, oppure convivendoci ogni giorno, ha acquisito alcune caratteristiche che altre persone non hanno ancora sviluppato. Perciò benissimo guidarle in questo percorso, migliorando la loro vita e di conseguenza la vita di tutte le persone che sono al fianco loro. Questa è la mia mission, convinto come sono di poter dare moltissimo alle persone. L’essere in carrozzina, essere cieco, avere un’amputazione eccetera ti porta ad acquisire sensibilità più amplificate rispetto alle altre persone, e questo aiuta entrambi: il manager a imparare nuove strategie per migliorare le proprie conoscenze e performance, e chi ha una disabilità a capire, oltre a ciò che gli manca, anche e soprattutto ciò che ha di straordinario da poter dare agli altri, di valore assoluto e su cui concentrarsi». Intanto sono sempre di più le aziende, le squadre e le scuole che si avvalgono della testimonianza e del sostegno di Andrea Devicenzi, che annuncia che a settembre sarà online col il nuovissimo sito www.progetto22.it. Chi desidera contattarlo può farlo alla mail info@andreadevicenzi.it. Tra qualche giorno, adesso lasciamolo godere le vacanze, anche se siamo certi che uno come lui non se ne starà certo spaparanzato al sole.
Vanni Raineri
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