Cronaca

Oltre venti multe
da Parma: una casalese
nel mirino… per errore

CASALMAGGIORE – Si è vista recapitare, in una sola spedizione, 7 raccomandate insieme: raccomandate verdi, quelle che non sono mai foriere di buone notizia. Multe, per capirsi. Poi, controllando con una particolare applicazione da smartphone, la scoperta che la stessa targa era stata associata ad altre 16 contravvenzioni, che le sarebbero arrivate per posta di lì a poco. In totale 23 raccomandate, tutte da pagare. E’ questa la disavventura capitata a una ragazza di Casalmaggiore, indubbiamente colpita dall’inattesa novità e che ci ha messo un po’ per capacitarsi. “Cosa mai avrà combinato?”, deve avere pensato la giovane. Le multe erano tutte da poco più di un centinaio di euro circa (in totale quasi 2500 euro da pagare!) e tutte riferite all’ingresso non consentito in differenti Zone a Traffico Limitato della città di Parma, che come noto dista da Casalmaggiore una trentina di chilometri. Peccato che a Parma, in quei giorni e negli orari indicati, la ragazza non fosse mai stata.

Una telefonata alla Polizia Locale della città ducale è per fortuna bastata, dopo qualche bisticcio (logico in situazioni di alta tensione), per svelare l’arcano: la targa riportata sulla contravvenzione non era la stessa montata sull’auto acquistata due mesi prima. Per la precisione, senza entrare troppo nei dettagli per rispetto nella privacy, basti al lettore sapere che la targa montata riportava un numero superiore di una unità rispetto a quella segnata nella contravvenzione. Da lì la telefonata anche alla concessionaria di Parma che le aveva venduto l’auto con la targa incriminata. Questione risolta? Quasi, anche se a causa del capestro burocratico all’italiana, si andrà per le lunghe, con tutti i fastidi che ciò comporta.

Tornando alla nostra storia, è infatti risultato che la targa incriminata fosse riferita a un’automobile di un cittadino della provincia di Parma, di professione rappresentante, che dunque utilizza spesso l’auto anche in centro cittadino e che proprio per questo aveva richiesto e ottenuto, pagandolo, regolare permesso di transitare in Ztl. Inutile dire che anche l’auto del cittadino parmigiano era stata acquistata nella stessa concessionaria della città ducale: purtroppo però le due targhe erano state scambiate e dunque associate ai libretti invertiti, che come noto fanno fede quando si tratta di consegnare (e intercettare) la contravvenzione. Di fatto la targa del cittadino parmigiano non risultava autorizzata a entrare in Ztl e corrispondeva erroneamente a quella indicata sul libretto di circolazione della giovane casalese. Viceversa la targa della ragazza, ignara di essere autorizzata senza averlo richiesto a circolare in Ztl, era associata al libretto dell’uomo parmigiano, a sua volta convinto di montare la targa corretta e di avere dunque il permesso richiesto tempo prima alla Polizia Municipale.

Alla fine per la giovane inevitabile il ricorso, anzi i ricorsi: le serviranno 43 euro circa per ogni multa, pur essendo la sua vittoria scontata (ma in Italia non si sa mai, volendo metterla in battuta). Se non altro la concessionaria, responsabile dell’errore, ha firmato una dichiarazione di assunzione di responsabilità e si è offerta di sostenere di tasca propria le spese per i 23 ricorsi da sostenere. Già, ventitré. A patto che nel mentre il rappresentante di Parma, prima di essere avvertito del disguido, non sia finito qualche altra volta in Zone a Traffico Limitato.

Giovanni Gardani

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