Cronaca

Sussidiario per bambini
con frasi violente:
un caso a Casalmaggiore

Nella foto la pagina con le frasi incriminate, poi coperte da un adesivo

CASALMAGGIORE – Un libro estivo per i bambini delle scuole elementari. Uno di quelli di distribuzione su scala nazionale, utilizzati durante le vacanze per tenere la mente sveglia e il cervello attivo. Esercizi semplici per bambini che hanno imparato, durante il primo anno di scuola elementare a fare di conto, a leggere e a scrivere, per rinfrescare l’alfabeto.

Un libro innocente, insomma. E invece no. Perché ad un certo punto compare l’esercizio incriminato. La notizia ha già rilievo nazionale, tanto che Lisciani Editore, che ha pubblicato e distribuito il sussidiario, ha fatto pubblicamente ammenda e si è offerta di sostituire gratuitamente le copie, ed è rimbalzata anche a Casalmaggiore, dove un genitore con a carico un figlio che proprio da settembre inizierà la seconda elementare, e dunque si è dotato del libro incriminato, ha deciso di rivolgersi alla stampa per denunciare l’accaduto. Non si esclude comunque, anzi è praticamente certo, che altre copie siano state vendute sempre nella zona comprensoriale.

Inizialmente si era pure sparsa la voce che si trattasse di una bufala: invece no, e le fotografie tolgono ogni equivoco. Ad un certo punto di “Che spasso il ripasso”, questo il titolo del volumetto, compare infatti un esercizio che chiede al bambino di inserire per ogni lettera dell’alfabeto una parola che inizi per quella stessa lettera. Peccato che l’esercizio sia incollato sopra un’altra pagina, come le immagini mostrano, visibile in controluce o semplicemente staccando il foglio rammendato sopra dalla stessa casa editrice su volumetti ormai stampati. Le frasi, molto violente se rapportate all’età del fruitore, hanno fatto accapponare la pelle ai poveri genitori. A come “accetta che ti voglio dare in testa”, B come “bastonata che ti arriva sulle gambe” e ancora C come il “cappio che ti stringe il collo”.

Un’assurdità per la quale, appunto, Lisciani Editore ha subito chiesto scusa, subissato da una marea di polemiche da tutto lo Stivale. E anche da Casalmaggiore, dove il genitore in questione, che preferisce restare anonimo e che, pur leggendo in controluce, non ha “scollato” la pagina incriminata per evitare che il proprio figlio incappasse in queste frasi incriminate, sta pensando di unire le forze con altri papà o mamme per sporgere denuncia. Perché le scuse, dinnanzi a un episodio del genere, a lui non bastano più.

Giovanni Gardani

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