Martignana, minoranza
porta il bilancio
alla Corte dei Conti
Nella foto il municipio di Martignana di Po
MARTIGNANA DI PO – Al centro dell’attenzione c’è sempre il bilancio: con la minoranza guidata da Domenico Fazzi e dal consigliere Annamaria Pasquariello, sempre agguerrita quando si parla di numeri e conti, che stavolta ha però deciso di fare uscire i documenti dal municipio di Martignana e dal suo consiglio comunale, portandoli alla Corte dei Conti.
Una forma di tutela, per una verifica dall’alto che possa fare dormire sonni tranquilli, in via ufficiale. In realtà un nuovo attacco alla maggioranza guidata dal sindaco Alessandro Gozzi, che dopo i problemi di liquidità dei mesi scorsi sta cercando a fatica di rientrare e per farlo, tra tanti provvedimenti, ha dovuto anche alzare la Tasi dal 2.3 al 2.5 per mille e l’Irpef dallo 0.7 allo 0.8 per mille. Al di là dell’attacco legato a decisioni impopolari, specie in tempo di crisi e di disoccupazione, come ha evidenziato Pasquariello, rimane alta la soglia di attenzione e di tensione tra i due schieramenti, con il sindaco Gozzi che si è detto molto tranquillo nonostante la drastica decisione della minoranza di ricorrere alla Corte dei Conti.
Va detto che il bilancio è passato, naturalmente con i voti della sola maggioranza a favore, che ha giustificato i provvedimenti presi anche con il pesante taglio del fondo di solidarietà per circa 60mila euro, un vero salasso quando si parla di piccoli comuni come Martignana. Il sindaco, analizzando il bilancio, ha anche spiegato che le uscite sono davvero risicate (“meno di così era impossibile”, questo il senso del pensiero di Gozzi), anche perché il comune deve tenere sotto controllo il problema del Patto di Stabilità sforato lo scorso anno e che quindi lega ancora di più le mani agli amministratori locali.
Proprio quest’ultimo aspetto, tuttavia, ha spinto Pasquariello nuovamente all’attacco: le spese correnti del comune sono superiori a quelle dovute per legge, ovvero sopra quota 1340 euro, mentre il rientro di 45mila euro sulle passività pregresse non è affatto sufficiente secondo la stessa minoranza. Ultimo ma non ultimo, la spesa per coprire, per cinque mesi in tutto, l’impiego di un cantoniere e di un’addetta alla ragioneria: importi non consentiti, secondo la minoranza, per legge proprio per avere sforato il Patto di Stabilità. Da qui la decisione di passare alla Corte dei conti, anche se Gozzi, forte del parere del revisore dei conti e come del resto ha sempre fatto in passato, professa tranquillità.
Giovanni Gardani
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