Le prime volte
del Festival,
tra prodigi e Casa Zani

Nella foto Wang al pianoforte e un momento del concerto nei Giardini di Casa Zani
CASALMAGGIORE – Dopo diciannove anni sapersi ancora innovare non è semplice, ma il Casalmaggiore International Festival, in particolare nell’ultima tre giorni del weekend, ha dimostrato che questo è possibile. Se il rinnovamento si misura in prime volte, ecco che tra venerdì, sabato e domenica proprio le primizie non sono mancate, a cadenza puntuale: una al giorno.
L’evento più atteso era senza dubbio il concerto di Ryan Wang, enfant prodige canadese di chiare origini orientali, che a 8 anni tratta il piano come un veterano e non ha mancato di entusiasmare il pubblico di Santa Chiara. Il concerto di sabato sera, inizialmente previsto per il cortile del Museo Diotti, è stato in realtà spostato all’interno della struttura di via Formis per evitare problemi con l’umidità e per dare sollievo, grazie all’aria condizionata, ai 300 spettatori che hanno assiepato la sala. Alle prese con Mozart, Wang non si è emozionato, accompagnato poi agli archi in un crescendo emotivo che ha riscosso convinti applausi. Del resto, chi non ha tremato dinnanzi alla Carnegie Hall di New York, non poteva che esibirsi tra divertimento e grazia anche a Casalmaggiore. La prossima platea per lui, sabato prossimo, sarà Villa Medici a San Giovanni in Croce.
Non solo talenti stranieri, comunque: il Festival ha infatti scoperto, venerdì pomeriggio sempre a Santa Chiara, la grazia al violino di Linda Luviè, alla quale abbiamo dedicato un articolo a parte nella giornata di domenica. Infine, l’ultima prima volta, quella nei Giardini di Casa Zani. Lo scorso anno, in verità, il 20 luglio 2014 per la precisione, il concerto doveva già tenersi all’esterno: poi il maltempo costrinse a riparare nei locali chiusi di Casa Zani. Stavolta, il caldo, maledetto da altre parti, è stato foriero di una buona novella: il concerto alle 18.30 di domenica s’è tenuto per davvero, senza nuovi rinvii. E nello splendido spazio, sotto l’occhio vigile e l’orecchio allenato del Maestro Giacomo Zani, padrone di casa, altri applausi sono arrivati per un Festival che non tradisce mai.
Giovanni Gardani
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