Cronaca

Pgt e mensa,
il Consiglio da caldo
diventa rovente

Nella foto, il consiglio comunale di mercoledì 15 luglio

CASALMAGGIORE – La seduta consiliare casalese di mercoledì 15 luglio si è aperta con una novità: l’aria condizionata, quella poca che dalla sala Giunta ha invaso l’aula delle adunanze, sprovvista di climatizzazione. Un tentativo di rendere meno opprimente il caldo appiccicaticcio in cui il parlamentino è presto finito. Boccheggiando, si è assistito ad un consesso terminato alle 01,30 di giovedì, per discutere di due punti all’ordine del giorno. Questioni spinose, la prima d’impronta tecnica la seconda dibattuta soprattutto a livello politico, su posizioni inconciliabili.

VARIANTE PGT – Proposta dal presidente del consiglio comunale Marco Micolo ed accettata dall’assemblea la modifica dell’ordine del giorno, con un assente per schieramento politico (Ronnie Maia per la maggioranza, Francesco Bini e Fabio Chiesa per le minoranze), il parlamentino casalese ha iniziato discutendo della variante 1/2015 al Piano di Governo del Territorio. Una modifica regolamentare che nulla ha a che vedere con la più ampia variante al Documento di Piano scaduto a gennaio 2015 e che, come spiegato dall’assessore all’Urbanistica Vanni Leoni, “verrà affrontata nel momento in cui Regione Lombardia chiarirà l’applicazione della nuova legge sul consumo di suolo”. Proprio il vicesindaco si è occupato di introdurre il tema che ha scatenato una serie di interventi da parte del gruppo di minoranza ‘Casalmaggiore la nostra casa’. Il consigliere di centrosinistra Pierluigi Pasotto ha inaugurato le domande chiedendo a Leoni quali fossero le possibilità espansive previste dal Pgt a Casalmaggiore e quali aree l’amministrazione comunale avesse individuato per tale ampliamento. “Non abbiamo manie di cementificazione”: così Leoni, che ha parlato di “aggiustamenti a regole esistenti”, piccole correzioni nell’ottica di una previsione urbanistica attaccata dal centrosinistra per la mancanza di reali progetti. ‘Casalmaggiore la nostra casa’ ha impugnato il documento e citando diversi singoli casi ha chiesto lumi a Leoni in merito a diverse questioni. In primis quella relativa ad un percorso ciclopedonale da realizzare tra zona Baslenga e provinciale Asolana. Una ciclabile di raccordo tra due già esistenti e che deve fare i conti con “un francobollo” (come detto da Leoni e dall’architetto all’Urbanistica Luca Pagliettini) di giardino pubblico previsto ma ritenuto inutile dall’amministrazione comunale. Uno spazio che avrebbe dovuto essere realizzato da un privato: ora invece si è deciso che in cambio della concessione vi sarebbe stata una monetizzazione. “Non vi è un progetto”: ha attaccato la minoranza di centrosinistra, allargando il discorso all’intero punto all’ordine del giorno. Di “concezione urbanistica dei sessantottini, con ispirazione stalinista che prevedeva tutto senza flessibilità” ha parlato poi Leoni, replicando alle accuse del centrosinistra e sottolineando la nuova prassi in uso anche nella passata amministrazione. “I progetti non sono materia di Consiglio, bensì di Giunta – ha precisato il sindaco Filippo Bongiovanni -. Per i Pgt è normale così in tutta Italia, mi meraviglio che amministratori esperti facciano queste osservazioni”. Lo scontro è proseguito sulla rotatoria in zona Penny Market: “Il disegno a pagina 48 prevede una rotonda disassata, che grava più sul parcheggio ex Coop di proprietà del Comune piuttosto che su quello privato del discount”, ha evidenziato Calogero Tascarella dai banchi di ‘Casalmaggiore la nostra casa’. E poi: “L’ente provinciale approverebbe un tale disegno?”. “Tutto dipenderà dal progetto definitivo, quella presente nel Pgt è un’ipotesi”. Tema di dibattito anche la concessione di 600 metri cubi di capacità edificatoria in quel di Casalbellotto, in una zona in cui il Comune aveva concesso, non senza obiezioni da parte di Cnc, una servitù di passaggio che Leoni ha confermato non essere funzionale al nuovo lotto. La variante 1/2015 al Pgt è stata approvata coi voti favorevoli della maggioranza (escluso il consigliere Pierfrancesco Ruberti, in quanto geometra di un richiedente), l’astensione del listoniano Maurizio Toscani e la contrarietà di Pasotto e Tascarella.

REGOLAMENTO MENSA – Ancor più accesi i toni del dibattito consiliare quando si è passati al terzo punto all’ordine del giorno, ovvero l’approvazione del Regolamento del Servizio di Refezione Scolastica. L’assessore all’Istruzione Sara Valentini ha inizialmente spiegato le motivazioni che hanno portato all’esternalizzazione di parte del servizio, in gestione ora alla ditta Markas, presente in sala adunanze con alcuni rappresentanti. In generale, “vi è la volontà di superare ogni ostacolo nell’ottica del miglioramento globale del servizio”: così Valentini, che ha anche precisato di aver accolto alcune delle osservazioni formulate dalla Commissione mensa, che ha registrato nelle ultime settimane numerose dimissioni. Nel complesso, delle 17 modifiche proposte dall’organo consultivo, quelle accettate sono state sei, due erano già inserite e presenti nel vecchio regolamento. La responsabile dei servizi scolastici Roberta Ronda ha poi illustrato nel dettaglio i cambiamenti, partendo dalla nuova modalità di pagamento informatizzata e arrivando alla composizione della Commissione: “Si è pensato di togliere un genitore e aggiungere un docente, nel complesso saranno cinque membri per l’istituto Comprensivo Diotti e quattro per il plesso Marconi”. Una linea non soddisfacente per il centrosinistra, che ha accusato la maggioranza di aver sottovalutato il ruolo della Commissione, garante di maggiori controlli sul servizio. Il dibattito si è poi acceso con l’intervento di Toscani, che ha proposto il reinserimento del paragrafo relativo all’utilizzo di prodotti provenienti da terreni confiscati alle mafie, tolto dal Comune in seno ad una decisione politica: “Così si dà un brutto segnale”, ha sferzato il consigliere del Listone. Disinformato invece Orlando Ferroni: “Si è optato per il chilometro zero e per aiutare il nostro vicino di casa in difficoltà”, ha dichiarato il consigliere di ‘Casalmaggiore per la libertà’ innescando la pronta reazione delle minoranze: “Chilometro zero non significa che il prodotto arrivi da vicino, anzi, si pensi al pane che arriva da Novara, all’olio extravergine dalla Comunità Europea, alle mozzarelle dalla Germania, alla bresaola lavorata in Valtellina ma di carne brasialiana, punte d’asparago e aglio dalla Cina”. Nell’elenco, poi citato da Tascarella, finiscono pure i ceci del Messico. “Non perdiamo di vista l’obiettivo, che è il bene della comunità”: è intervenuto Ruberti. Pasotto si è quindi soffermato sulla scelta politica di esternalizzare il servizio, su un capitolato che lascia troppi margini di discrezionalità e sulla necessità di rimodulare il regolamento dato l’ingresso di una ditta in ambito gestionale. Sbagliato, per Pasotto, ridurre il numero dei membri della Commissione e togliere dalla stessa il cuoco. Tascarella ha proposto un emendamento (poi accettato) relativo ai docenti, che usufruiranno del servizio. Dopo vari batti e ribatti, Ferroni ha sbottato: “Facciamo le due per queste c…”. Il sindaco Bongiovanni ha concluso ribadendo come secondo l’amministrazione comunale la scelta di Markas e la qualità del servizio rispondano alle aspettative e l’intero servizio stia andando molto bene. Le modifiche, fatta eccezione per quella proposta da Toscani, sono state approvate. Nel complesso, il punto è stato votato favorevolmente dalla maggioranza ed è passato nonostante il no delle minoranze.

PROSSIMO CONSIGLIO – Ritirate tre interpellanze, si è discusso infine della richiesta di Cnc di calendarizzare le sedute del Consiglio. Una proposta respinta dal presidente Micolo perché “alcune scadenze non sono pianificabili”. A tal proposito, il sindaco Bongiovanni ha avvertito che “la prossima seduta sarà il 31 luglio, perché è stato anticipato dal 30 settembre il termine per la verifica degli equilibri di bilancio”.

Simone Arrighi

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