M5S Viadana: “Creare
una Asst dell’Oglio Po
per 80mila utenze”
Nella foto, la visita di Maroni all’Oglio Po
VIADANA – In merito alla zonizzazione delle ASST previste nella nuova riforma sanitaria lombarda, il Movimento 5 Stelle Viadana, seguendo una parte del ragionamento che lo stesso governatore Roberto Maroni ha fatto venerdì pomeriggio durante l’incontro all’Oglio Po in cui ha parlato chiaramente di aree omogenee e di sanità che mettano al centro la periferia, insiste nel mettere sul tavolo della discussione anche l’ipotesi di creare una ASST specifica dell’Oglio Po che comprenda il distretto ASL di Casalmaggiore e quello di Viadana e che sia indipendente dalle altre due ASST di Cremona (senza Casalmaggiore) e di Mantova (senza Viadana), seguendo il percorso di unione sovra-provinciale e di area omogenea che la costruzione stessa del presidio Oglio Po ha delineato virtuosamente già da molti anni.
“Si creerebbero così 3 ASST, Mantova, Cremona e Oglio Po, comprendenti aree omogenee in sana competizione tra loro, con dirigenze diverse pronte a salvaguardare e sviluppare i vari presidi e specialità”: così scrivono i pentastellati viadanesi. “Tutte, però, coordinate e programmate da una unica Ats (Cremona/Mantova) che le terrebbe insieme. Una volte sistemate le 3 Asst, quindi dopo 3-5 anni di un percorso chiaro, con obiettivi certi, allora queste potrebbero anche fondersi, mantenendo un lavoro di ordinaria amministrazione e non straordinaria come nella prima fase di attuazione”. “Un’osservazione – specificano dall’M5S – che viene posta a questa ipotesi è che si creerebbe una direzione in più, ovvero una “poltrona” in più. Se nominare, con seria valutazione di curriculum, un direttore in più è garanzia di mantenimento dei servizi sanitari territoriali, lo scopo è nobile. Le poltrone o gli sprechi da tagliare sono altri, e ce ne sono decine e decine a partire dal numero dei dirigenti del Pirellone e continuando con gli stipendi degli stessi”. “Siamo in un’area che per peculiarità geografica ed estensione territoriale e per il rischio chimico e ambientale, dovuto alla presenza di diversi poli industriali, ha bisogno di un ospedale all’avanguardia. Questa soluzione potrebbe garantire il potenziamento dell’ospedale e l’ attrattività anche dai paesi limitrofi fuori regione. Una Asst di confine estesa per diversi chilometri in confine con l’Emilia con tre ponti di attraversamento, e con un ospedale per acuti di qualità come l’Oglio Po, unico di questa ASST, potrebbe creare flussi attivi da questa regione andando ad aumentare le risorse e quindi anche giustificare un dirigente in più. Flussi che già esistono e che pagano anche l’assenza di convenzioni specifiche per la continuità assistenziale che dovrebbero essere un altro obiettivo di una dirigenza vicina al territorio.
Altra considerazione dei pentastellati viadanesi, viene posta in merito all’ipotesi Asst Oglio Po “è che coprirebbe solo 80.000 utenze. Lo stesso Maroni ha confermato venerdì pomeriggio che una Asst in più o in meno non cambia le sorti di una riforma, mentre sarebbe fondamentale il potenziamento di una struttura ospedaliera strategica come il presidio Oglio Po che guardi alle esigenze e alle necessità del territorio. Ci sono aree omogenee come quelle di Milano con 3.000.000 di utenze, oppure quelle della Val Camonica di sole 50.000 utenze che per caratteristiche geografiche avrà una sua specifica Asst. Perché non fare la stessa cosa per il nostro territorio Oglio Po?”.
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