Cultura

Il Cristo morto, dopo
la mostra milanese,
torna a S. Francesco

Nella foto il “Cristo morto” tornato a casa sotto lo sguardo di don Angelo Bravi

CASALMAGGIORE – E’ tornato a casa il “Cristo morto”, pregevole statua in marmo rimasta a Milano per tre mesi per la grande mostra allestita a Palazzo Reale. Giovedì mattina alcuni operai, giunti con un camion adibito al trasporto, hanno ricollocato la statua dove si trovava prima, all’interno della Chiesa di San Francesco.

Soddisfatto don Angelo Bravi, che ha assistito alle operazioni di scarico dell’importante e pesante cimelio, così come il parroco don Cesare Nisoli, che aveva già avuto modo di sottolineare l’importanza dell’opera d’arte. “Quando a marzo avevano chiesto in prestito la statua per la mostra milanese dedicata all’Arte Lombarda dai Visconti agli Sforza, ho cominciato a soffermarmi davanti alla scultura, che è lunga quasi due metri, rendendomi sempre più conto della sua bellezza. Soprattutto per quanto riguarda il volto che ricorda molto quello della Sacra sindone di Torino” ha spiegato il parroco, che ha acconsentito al trasferimento per la mostra a Milano, durata dal 12 marzo al 28 giugno scorso.

Il “Cristo morto” adagiato su basso sostegno in legno è opera di Jacopino da Tradate, un artista che dopo aver lavorato nella fabbrica del Duomo di Milano si era trasferito nel 1425 a Mantova. Dopo il successo alla grande mostra a Palazzo Reale, adesso è di nuovo in San Francesco per continuare ad essere ammirato dai casalesi.

Rosario Pisani

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