Acero spezzato sfiora
le case: “Manutenzione
scadente”
Nella foto l’acero spezzato e la parte caduta al suolo nel parco del Polo Romani
CASALMAGGIORE – Questa volta è andata di lusso: perché, tra le tante conseguenze dell’ennesimo fortunale abbattutosi sul comprensorio Oglio Po nel tardo pomeriggio di martedì, va segnalato anche un episodio davvero rischioso verificatosi presso i giardini del Polo Scolastico Romani. Uno dei aceri presenti si è infatti schiantato al suolo, scosso dal vento e dal maltempo e solo per puro caso ha evitato sia le abitazioni confinanti, tra cui quella dell’ex vicesindaco Borghesi, sia alcune automobili regolarmente parcheggiate in zona, sia (soprattutto!) la centralina del metano che serve tutta l’area del quartiere. Cadendo su questa centralina, la pianta avrebbe messo ko per qualche ora la fornitura e richiesto un intervento di sistemazione urgente.
Il fenomeno ha immediatamente riportato alla mente l’interrogazione comunale del 2013 quando l’amminstrazione decise di tagliare qualche esemplare di platano perché “infastidiva” sempre le abitazioni vicine al parco, riempiendo le grondaie delle villette con le larghe foglie. Il punto è che, come sempre accade in un bosco duraturo (in questo caso un micro bosco), gli alberi comunicano tra di loro, anche nella loro fase di accrescimento, e come già all’epoca sostennero sia Arcangelo Pirovano sia Andrea Visioli, casalesi doc, i platani rimasti in piedi hanno perso di fatto l’equilibrio precostituito negli anni. E’ molto probabile che l’episodio di martedì pomeriggio sia per certi versi collegato a quel drastico intervento, tanto che ora lo stesso Visioli si dice preoccupato per l’ennesimo intervento che i tecnici potrebbero mettere in atto in maniera radicale appellandosi ad una scelta di risparmio economico. “L’allora consigliere Bongiovanni, oggi sindaco, sposò in pieno la mia tesi e infatti presentò un’interrogazione sul taglio dei platani. Il suggerimento era quella di abbassare gli esemplari con una cimatura generale del parchetto di via Trento, evitando che gli alberi raggiungessero altezze considerevoli (i platani raggiungono l’ottavo piano del vicino condominio, ndr). Questo non è più stato preso in considerazione e senza manutenzione, ora si rischia che ad ogni temporale vi sia uno schianto, o per lo meno un autodiradamento naturale del secco”.
Il pericolo scampato di martedì è solo un sospiro di sollievo. “Gli alberi funzionano in sinergia, proteggendosi vicendevolmente: l’intervento di taglio sconsiderato fatto un paio d’anni fa ha laasciato nudo e scoperto il lato nord del micro bosco, dunque le vecchie piante prive della spalla a cui erano abituate ora sono più esposte, sbilanciate, abbandonate a se stesse.Il fatto che martedì nessuno si sia fatto male è stata pura casualità, un piccolo miracolo. La prossima volta come andrà? Il patrimonio arboreo è Cultura di una città, come un teatro un museo un castello. Non averne cura non è per nulla lungimirante. Il parco c’è e va tutelato. E’ cultura verde, anche solo come polmone ricreativo per i ragazzi del Polo Romani”.
Giovanni Gardani
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