Al Romani preoccupa
di più il francese
del latino di Tacito
Nella fotogallery, i primi studenti ad uscire dal Polo Romani
CASALMAGGIORE – “La cosa positiva? Che ho finito l’ultima versione di latino della mia vita”: si dice il peccato ma non il peccatore, che con una battuta ha condensato il sollievo dei primi studenti del ‘Classico’ usciti, stravolti ma soddisfatti, dal polo Romani di Casalmaggiore dopo la consegna della seconda prova dell’esame di maturità. “Non ti curar di loro ma guarda e passa”, sembrano sussurrarsi i gruppetti di giovani che imboccata la via di casa avrebbero volentieri evitato l’assalto giornalistico. Ma con due prove su quattro alle spalle anche i ‘danteschi’ gironi della prassi cronistica diventano meno invadenti e così la maggior parte degli alunni si presta alla raffica di domande.
La prima, poco dopo le 12,30, è Letizia Zanichelli di Commessaggio, che insieme alle compagne di 5B Linguistico Erica Nivio di Viadana e Vanessa Depietri di Canneto sull’Oglio inaugura le uscite dal polo con una certa soddisfazione: “Avevamo quattro scelte, tra letteratura, tema storico-sociale, attualità e artistico”. Una prova definita “fattibile”, anche se la lingua scelta, il francese, ha mandato in crisi qualcuno e qualcuna. Andrea Favagrossa della 5A ha scelto l’attualità: “Vivere comune, condividere casa”, un assaggio di quel che sarà per chi sceglierà Università lontane dal paese natìo. Stessa classe ma scelte differenti per Michele Aroldi e Federico Angiolini, entrambi di Casalmaggiore. Il primo ha optato per l’ambito storico-sociale, il secondo per quello artistico: “La nascita delle arti figurative”. L’opinione generale è che “sarebbe potuta andare peggio”, anche per i gli studenti del Classico: “E’ uscito Tacito, non accadeva da dieci anni, doveva toccare proprio a noi?”: ebbene sì, ma la versione degli Annales si è rivelata piuttosto “lineare”, come spiegato da Linda Arrighi di Vicomoscano. “Penso sia andata abbastanza bene”: confida la viadanese Valentina Flisi, mentre i compagni di classe la raggiungono fuori dal plesso.
Le materie umanistiche sono quelle meno dispendiose a livello di tempi: per gli informatici dell’Itis serve attendere Luigi Balotta, della 5B: “E’ stata una prova lunga e complicata, dovevamo realizzare un sito web per una community che gestisce eventi”. PHP, MYSQL e JavaScript: non proprio un gioco da ragazzi insomma, anche se Adele Bacchi, casalese della sezione A, si lascia scappare un “facile facile”. Mancano all’appello gli studenti del Liceo Scientifico Tecnologico: “Sono ancora impegnati”, fa sapere un loro docente quando l’orologio segna le 13,25. C’è ancora tempo per terminare due problemi matematici e rispondere a dieci quesiti, “qualcuno più complicato, altri fattibili”. E i futuri geometri? Beh, per loro la seconda prova, si sa, è una maratona: otto ore per progettare un padiglione in stile Expo, oppure una foresteria per visitatori, oppure… serve un’idea geniale perché il tema è ‘Officina del gusto e orto della salute’. Oltre a riga e compasso, servirà pure il pollice verde.
Simone Arrighi
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