Tragedia Tia-Fodale,
il ragazzo alla guida
patteggia tre anni
Nella foto Tia e Fodale e il recupero dell’auto
GAZZUOLO – Un gioco folle e incosciente finito in tragedia, quando la notte del 4 aprile dell’anno scorso, due giovani persero la vita, dopo avere deciso, per sfida, di salire in otto su una piccola automobile, finita poi nel canale Navarolo a Commessaggio Inferiore, frazione di Sabbioneta.
La tragedia di Cristiano Fodale e Paolo Tia, morti a 18 e 20 anni per quel gioco, squarciò la piccola comunità di Belforte e in generale l’intero comprensorio Oglio Po. Alla guida di quell’auto, una Renault Clio, era Luca Parazzi, che nella giornata di martedì ha patteggiato tre anni di reclusione davanti al giudice Alberto Casari del Tribunale di Mantova: gravissima l’accusa, ovvero omicidio colposo plurimo aggravato e lesioni, alla quale il giovane ha dovuto rispondere. Una vicenda giudiziaria che riapre una ferita lacerante, riportando alla memoria quella folle notte e quella folle corsa finita in una chiavica, con due ragazzi di 20 anni annegati e un’intera frazione, per l’ennesima volta, colpita da pesantissimi lutti.
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