Federici-Cavatorta,
ultimo faccia a faccia
prima del giorno “x”
Nella foto Cavatorta e Federici durante l’ultimo faccia a faccia
VIADANA – La Lega di Cavatorta a Viadana non procederà con le ruspe come proclama Salvini durante i suoi comizi e il Pd di Federici arriva con otto persone nuove che nulla hanno a che fare con la passata amministrazione. Questi i passaggi più importanti dell’ultimo faccia a faccia sostenuto giovedì sera nell’affollatissimo Auditorium, attraverso un confronto durato un’ora e mezza.
Un’altra questione impegnativa, sinora emersa poco, è stata quella relativa alle presunte infiltrazioni mafiose a Viadana. “Se fossi ancora amministratore avrei chiesto un incontro col Procuratore di Brescia perché dica quali sono le prove a sostegno di tali espressioni. Perché non mi risulta che in Municipio siano mai arrivati avvisi di garanzia” ha sottolineato Federici riferendosi proprio alle parole del Procuratore qualche giorno fa.
Per Cavatorta invece la precedente amministrazione non ha fatto nulla per spegnere quelle chiacchiere ed evitare il gravissimo danno d’immagine conseguente. Una notizia importante l’ha data poi Federici annunciando le sue dimissioni da segretario locale del Pd, in caso di vittoria e respingendo così le accuse dell’avversario, che gli chiedeva dove stesse veramente lo svincolo dai partiti promesso. “Il nome Federici evoca molti ricordi – ha annunciato Cavatorta per dire che lui invece era un semplice militante della Lega – con un sindaco che ha amministrato per 15 anni”. “Sì, mio padre ha fatto qui il sindaco per tre legislature e ne sono fiero. Oggi sto dimostrando la volontà di cambiamento, voi lo fate solo a parole” ha ribattuto Nicola sotto lo sguardo del padre Antonio, sempre presente a tutti gli incontri appoggiato alla balaustra della tribuna senza mai scomporsi.
Dopo la lettura delle domande, un po’ scontate, inviate da vari interlocutori e le risposte altrettanto déjà vu dei due contendenti, si è passati agli appelli finali dove Federici ha ribadito la volontà dell’aiuto collettivo, convocando sindaci e rappresentanti del territorio, un passaggio necessario per uscire dalle difficoltà, mentre Cavatorta ha ripetuto lo slogan in onda in queste ore alla radio: “Grazie per il successo attribuitomi al primo turno. Ma non è finita, adesso occorre un ulteriore sforzo. Perché cambiare si deve, cambiare si può”.
Rosario Pisani
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