Cronaca

Ponte di Torre
d’Oglio chiuso per secca
“Ma così a che serve?”

Nella foto il ponte chiuso: una scena già vista troppe volte

TORRE D’OGLIO (MARCARIA) – Chiuso per la piena, per l’affondamento di alcune delle barche che lo compongono, presto forse per mancanza di personale di sorveglianza. Ma chiuso anche, e qui sta la novità degli ultimi giorni, per mancanza di acqua e perché l’Oglio è in secca. E la polemica divampa: ormai il ponte di Torre d’Oglio è divenuto un totem di ciò che non va. Di fatto sono molteplici le cause che portano alla chiusura dell’infrastruttura, splendida fin che si vuole dal punto di vista architettonico e artistico, oltre che come testimonianza storica, ma sempre meno utile e utilizzata in senso pratico. Quella che per molti residenti tra i comuni di Viadana e Marcaria potrebbe rappresentare una scorciatoia verso il posto di lavoro e verso le grandi arterie provinciali (senza scordare che tale ponte insiste sulla SP57) si sta rivelando sempre più una iattura.

C’è chi giustamente si indigna pensando all’inutilità conclamata dell’opera e chi grida allo scandalo nell’osservare quante migliaia di euro siano state spese di recente per sistemare il ponte stesso, ristrutturandolo, ma trovando poi come sorpresa più problemi di prima. A fare arrabbiare in particolare i residenti delle Frazioni Nord di Viadana, che di per sé già si sentono sufficientemente abbandonati e su questo punto potrebbero anche far pendere la bilancia al prossimo ballottaggio (non a caso i candidati Nicola Federici e Giovanni Cavatorta hanno puntato su nomi conosciuti in questa zona del territorio comunale viadanese), è il fatto che il sistema di informazione preventiva via sms promesso dalla Provincia di Mantova non più tardi di un’estate fa ancora una volta non è stato utilizzato. Di fatto per accorgersi che il ponte è chiuso occorre, senza preavviso, giungere davanti alla struttura con il cartello di divieto di accesso. Questo, almeno, per il primo giorno. Poi “basterebbe” leggere i giornali. Già, peccato però che l’ente competente, nel mentre, stia a guardare…

In ogni caso del ponte di Torre d’Oglio, che sta ormai sempre più diventando famigerato, si è detto e scritto tanto, ma il messaggio postato pochi giorni fa nella bacheca del gruppo Facebook “Salviamo le Frazioni Nord” è forse il più chiaro di tutti, con un fantozziano elenco di cosa non sta funzionando: “Pannello luminoso spento, semaforo spento, servizio di avviso chiusura/apertura ponte tramite messaggistica sui cellulari mai attivato, soluzione al problema di passare sempre sul ponte (tranne che durante la piena) mai cercata… Ma siamo in Provincia di Mantova o nella terra di nessuno?”.

Una domanda pesante posta anche direttamente proprio ai due candidati sindaci che si sfideranno al ballottaggio. Sì, perché l’impressione è che, almeno qui nelle Frazioni Nord, una buona fetta di consenso di giocherà proprio su questa infrastruttura, simbolo di troppi anni di storture, in questo caso da addebitare alla Provincia, ma anche ad un comune che, secondo i residenti, non ha mai alzato la voce abbastanza. In compenso via Fossola ha finalmente il suo guard rail, nuovo di zecca e splendente, quasi luccicante. Già, poco male. Ma ha senso risolvere un problema e trovarne un altro subito pronto a spuntare, ripetersi e, in qualche caso, ingigantirsi?

Giovanni Gardani

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