La scuola e tutte
le culture del mondo
al Teatro all’Antica
Nella foto un momento dell’incontro e il folto pubblico presente
SABBIONETA – Si è svolta nella splendida cornice del Teatro all’Antica di Sabbioneta la fase conclusiva del progetto fotografico “Porta in tavola una foto” organizzato dagli assessorati alla cultura dei Comuni di Sabbioneta, Bozzolo e Rivarolo Mantovano in collaborazione con le Istituzioni scolastiche del territorio.
Presenti, in quello che è stato definito “uno dei salotti più belli d’Italia”, insegnanti e studenti delle scuole primaria e secondaria degli Istituti Comprensivi del territorio. Accompagnati dalle splendide melodie della violoncellista (Maestra Alvetina Matveeva) e dagli allievi della scuola di Musica Giacomo Moro di Viadana (guidati dal Maestro Giuseppe Cominotti) tutti i partecipanti hanno sfilato, uno alla volta, sul suggestivo palco, per ricevere dalle organizzatrici chi un attestato di partecipazione, chi un vero e proprio premio.
La serata, tutta dedicata alle esperienze sensoriali ha posto l’accento attraverso musica, racconti autobiografici e fotografie, sulla relazione tra le varie culture del mondo ed il cibo che viene preparato. Molto carico dal punto di vista pedagogico educativo è stato l’intervento del dottor Stefano Patuzzi, uno dei più raffinati conoscitori della cultura ebraica a livello mondiale, che ha invitato i ragazzi presenti a non farsi spaventare dalle culture diverse dalla nostra, ma di studiarle a fondo con l’obiettivo di comprenderne anche le più piccole sfaccettature al fine di non essere costretti a subire i cambiamenti ma essendo pronti ad inserirsi dinamicamente in una società in continua evoluzione.
La cultura – ha spiegato Cinzia Sofia Lanfredi – produce consapevolezza e sviluppa il senso civico delle persone e con questo progetto abbiamo cercato di promuoverla in tutti i suoi aspetti, tradizionali, innovativi, folcloristici, istituzionali ed individuali. La scuola – ha proseguito Alice Borsari – è asse portante del progetto culturale di una comunità perché coinvolge i ragazzi e le loro famiglie; non è solo un diritto educativo, è anche il dovere di una società che guarda al suo futuro, è un presidio di civiltà ed un luogo di incontro tra differenze. È con la cultura e la scuola – ha concluso Mariella Gorla – che si innesca il progresso, perché senza di esse l’uomo è condannato a vedere nell’altro sempre e solo un nemico.
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