Cronaca

Oskar Tenzer, l’ebreo
salvato da don Primo
è tornato a Bozzolo

Nella foto Torchio con Tenzer e il documento rivelato dall’uomo

BOZZOLO – Grande evento giovedì a Bozzolo, propiziato dalla tenace intraprendenza di Alessio Maffezzoni, titolare della trattoria “Giardino” in prossimità del passaggio a livello di via Cremona, Zaccagnini per gli amici, ad indicare la sua mai rinnegata fede politica.

Alessio ha avuto modo di conoscere, qualche tempo fa, Oskar Tenzer, nato il 19 lugli?o 1926, ebreo di origine tedesca, oggi residente a Dovera, al confine della provincia di Cremona con Lodi che è tornato a Bozzolo dopo oltre 70 anni a raccontare la sua avventura e le modalità della sua salvezza propiziata dall’allora podestà Giovanni Rosa (lo stesso che, con i suoi rinvii, salvò dalla fusione per scopi militari le statue di bronzo del monumento dei Caduti in piazza Europa) che all’anagrafe comunale modificò in Ermanno il pericoloso nome del padre, Israel, impedendo in tal modo la identificazione e persecuzione razziale.

A salvare la vita al giovane “sfollato?” Oskar furono proprio le tre più alte autorità bozzolesi, il podestà Giovanni Rosa, il maresciallo Antonio Sartori, comandante Carabinieri di Bozzolo, poi internato nei campi di concentramento ed alla cui figura il generale Francesco Boselli ed il sindaco Torchio propongono di intitolare la locale Caserma o Stazione e l’arciprete Don Primo Mazzolari che, nottetempo, raggiungevano la sua abitazione e lo mettevano così al sicuro. Questo avvertimento riservato consentì a lui ed alla famiglia di raggiungere Milano e, con l‘utilizzo degli spalloni, di trasmigrare in Svizzera e quindi di essere avviato come profugo nei campi di lavoro.

Oskar Tenzer ieri ha incontrato una importante rappresentanza della Fondazione Mazzolari (Giancarlo Ghidorsi, professor Ludovico Bettoni, Giuseppe Valentini, Rolando Bottoli, generale Francesco Boselli) ed il sindaco Giuseppe Torchio per raccogliere testimonianze, memorie e documentazione di grande valore storico. In particolare nel corso della visita di Oskar, poi affermato imprenditore a Milano ed accompagnato, nel rientro bozzolese, da altri amici di fede ebraica di Pandino e del milanese, la Fondazione ed il sindaco hanno cercato di cogliere la prova decisiva per la proposta di conferimento a Don Primo Mazzolari della massima onorificenza ebraica di “Giusto tra le nazioni”.

Un iter complesso che vede coinvolti altri soggetti decisivi, uno per tutti il Vaticano. Sindaco e Fondazione ritengono che congiuntamente e specularmente al processo di canonizzazione di Don Primo ?debba procedere il riconoscimento ebraico che farebbe da pendant a quello della signora Margherita Beduschi Zanchi, già insignita della prestigiosa onorificenza ed alla quale il comune ha in animo di intitolare uno spazio pubblico.

Tappe obbligate del ritorno bozzolese di Oskar Tenzer? la visita al cimitero ebraico, per la cui conservazione e manutenzione ha espresso un plauso al gruppo culturale “Per Bozzolo”, il passaggio commosso alla Fondazione Mazzolari ed il percorso finale della mostra sull'”inutile strage” in atto fino 7 giugno alla Sala Civica in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale. Al momento del commiato l’illustre ospite ha consegnato ai rappresentanti della Fondazione ed al sindaco la preziosa documentazione in ?possesso ed ha rilasciato un’ampia testimonianza orale che farà parte di una puntata di Rai Storia a cura del giornalista Giovanni Paolo Fontana che si è collegato nel corso della giornata.

L’ospite ha poi ricevuto in dono alcune preziose pubblicazioni storiche sul “principato di Bozzolo” e del territorio. Oskar Tenzer non mancherà di ritornare, in particolare é stato invitato in occasione dell’incontro degli eredi della famiglia ebraica Segre, previsto il prossimo 1° agosto.

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