Progetto Vento,
opportunità turistica
e anche occupazionale
Nella foto il gruppo poco prima del convegno
CASALMAGGIORE – Una settantina di persone ha preso parte con interesse al convegno all’aperto organizzato a Casalmaggiore, presso il parchetto di via Italia di fronte alla chiesa di San Sebastiano martedì alle ore 19 (con un lieve ritardo) dai promotori del progetto Vento. Il tour dei docenti e dei vari tecnici che intendono realizzare l’idea del Politecnico di Milano, con Paolo Pileri in testa, è dunque tornato nel Casalasco un anno dopo la prima visita, dopo una prima tappa a Marcaria nella giornata sempre di martedì.
Undici in particolare i protagonisti, rigorosamente in bicicletta, che a suon di pedalate intendono promuovere Vento: all’incontro erano presenti oltre a questi anche Vanni Leoni, vicesindaco ed assessore alla Viabilità di Casalmaggiore, Silvio Biffi, capitano della Polizia Locale, Giancarlo Simoni, referente del Comitato Slow Town, oltre all’assessore alla Famiglia Gianfranco Salvatore, al consigliere di minoranza Carlo Gardani, ad alcuni esponenti del locale Movimento 5 Stelle, all’ex consigliere Claudio Cerati, ad Annamaria Piccinelli, schierata nelle ultime elezioni con la lista Silla, a Piercarlo Gardani per le Guardie Ecologiche Volontarie, a Damiano Chiarini dell’associazione Persona Ambiente e a due sindaci del territorio, come Giuseppe Torchio per Bozzolo e Stefano Belli Franzini per Gussola. La discussione è stata moderata da Laura Bettini di Radio 24 – Il Sole 24 Ore.
Pileri ha specificato che Vento, essendo una pista cicloturistica che sfrutta anzitutto le sommità arginali lungo il percorso, per raggiungere un risultato effettivo deve avere l’ok di tutti i comuni interessati dal percorso, altrimenti il progetto si ingarbuglia. “Dovremmo arrivare ai passaggi già presenti sul Danubio e sull’Elba – ha spiegato Pileri – ovvero 420mila presenze turistiche nel primo caso e 150mila nel secondo ogni anno. I tratti arginali dovrebbero in questo senso essere sempre vietati alle automobili, dunque ogni comune rivierasco deve fare una scelta e non ritirarsi: se non si partirà dal basso in questo processo, diventerebbe necessario appellarsi a Stato e Regioni. Si tratta di un progetto di valorizzazione paesaggistica ma anche occupazionale: in Germania queste ciclabili turistiche creano 5 posti di lavoro in media per ogni chilometro e la spesa sarebbe pari a quella di 3 km di autostrada. Chi si lamenta dei costi, pensi che il Veneto ha speso 34 milioni per micro interventi locali, senza però risolvere il problema a causa delle continue interruzioni lungo il percorso”.
Vento insomma deve essere una sorta di autostrada verde per cicloturisti e utenti deboli, ma la domanda deve partire dal basso ossia dai vari sindaci “anche perché dallo Stato e dalle Regioni interessate abbiamo già i permessi necessari”. In tal senso Vanni Leoni ha spiegato che già tredici comuni del Casalasco sarebbero d’accordo con il progetto, prima che la discussione virasse su un altro progetto, considerato complementare a Vento per la sicurezza e l’attenzione alla bassa velocità che presuppone e promuove, ossia quello della zona 30.
“Stiamo procedendo per rimediare con un Piano Urbano del Traffico volto non solo a migliorare via Baldesio ma l’intero centro storico” ha rimarcato Leoni protagonista poi di un acceso scambio di opinioni con Giancarlo Simoni. “E’ mancato il coraggio ai vecchi e ai nuovi amministratori di realizzare per intero il percorso suggerito da Dondè, se parliamo di zona 30” ha attaccato Simoni, mentre Leoni piccato ha risposto che “è troppo facile accusare, sarebbe opportuno provare ad amministrare, tenendo conto che i bisogni dell’intero comune sono molteplici e non esiste soltanto il progetto Slow Town”. Simoni ha però ricordato che “è passato un anno e si è ancora fermi quasi al punto di partenza”, prima che Leoni provasse a smorzare i toni, spiegando che il Put “non è stato accantonato ma ha bisogno di rilievi particolari. Non è utile scontarsi sempre, ma è meglio accompagnare ciascun progetto dialogando con i cittadini”. La carovana Vento ha successivamente lasciato Casalmaggiore, in vista di altri impegni e convegni promozionali: su tutti, mercoledì, quello già fissato a Cremona.
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