Cronaca

Via Porzio, tolta
la ciclabile: protesta
degli utenti deboli

Nella foto il tratto tra via Colombo e via Porzio

CASALMAGGIORE – Ha suscitato polemiche la decisione di revocare parzialmente una ordinanza di dieci anni fa (la 139 del 19 novembre 2005), che ha portato di fatto all’eliminazione della ciclabile di via Porzio. A fare infuriare chi difende gli utenti deboli della strada, in questo caso in particolare i ciclisti, la motivazione alla base della decisione: la ciclabile viene infatti definita pericolosa “in quando realizzata in uno spazio di larghezza inferiore a 1.50 metri, dunque non conforme alle prescrizioni del dm 557/99”. Si tratta dello spazio compreso tra il marciapiede rialzato e la sosta a 45° degli autoveicoli, “i quali frequentemente – si legge nel documento ufficiale – durante la fase di sosta debordano con la parte anteriore del veicolo dallo spazio di sosta delimitato con segnaletica orizzontale, creando una situazione di intralcio e pericolo per i velocipedi in transito”.

Dal 28 maggio dunque la pista ciclabile viene eliminata nel tratto di via Porzio compreso tra via Colombo e il civico numero 104 e del corrispondente attraversamento ciclabile, E’ un tratto ridotto, a dire il vero, ma quello che viene contestato è il modus operandi e la base di questa decisione. “Si tratta di una prevaricazione, l’ennesima, nei confronti dei ciclisti – protestano alcuni cittadini, alcuni dei quali iscritti al Comitato Slow Town – . Di fatto le auto si sono impossessate della pista ciclabile e, al posto di punire questi veicoli, viene tolto il poco spazio già riservato anche ai ciclisti. E’ una decisione che non ha senso”. Va detto che, peraltro, in sé, il fatto che la ciclabile non fosse a norma di legge è un’ulteriore elemento di accusa verso chi la realizzò all’epoca.

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