Inaugurato l’orto
didattico del “Giovanni
Bosco” di Viadana
Nella foto, la presentazione dell’orto didattico
VIADANA – “L’idea di realizzare un orto didattico per gli studenti è un’iniziativa lodevole, utile, che coniuga le esigenze dello studio alla pratica manuale”: così l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, viadanese doc, ha applaudito al progetto dell’Istituto San Giovanni Bosco di Viadana. “Ma non possiamo non ricordare che lo spazio che oggi l’Istituto inaugura è una scelta alternativa – attacca Fava -, dopo che la Provincia di Mantova guidata dall’allora presidente Maurizio Fontanili ha deciso, nel silenzio colpevole delle amministrazioni comunali, che non hanno aperto bocca, di alienare l’azienda agricola di Cavallara donata agli studenti viadanesi per le attività sperimentali”. L’assessore all’Agricoltura non dimentica la circostanza che portò alla vendita dell’azienda agricola Fenilnovo, “decisa dall’amministrazione provinciale di Mantova e alla quale mi opposi fermamente, perché sapevo che la promessa di una nuova palestra non avrebbe avuto sviluppi concreti”.
“Non sbagliavo – prosegue Fava – e così gli studenti dell’istituto di istruzione superiore San Giovanni Bosco di Viadana hanno rimediato al maltolto grazie alla disponibilità di Roberto Naldini, realizzando un orto didattico nell’area del Po di fronte all’Osteria da Bortolino al posto di ciò di cui disponevano, ossia di una vera azienda agricola, donata proprio con finalità didattiche. Quello di oggi è un passo avanti per la formazione degli studenti, ma bisogna riconoscere che non è la stessa cosa, in confronto a un’area decisamente superiore”. Un rammarico espresso anche dal professor Carlo Avigni, uno dei docenti del plesso scolastico. L’apprendimento dei cicli stagionali, dei lavori manuali, delle tecniche di irrigazione è, per l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, uno degli elementi che gli studenti devono necessariamente apprendere.
Senza dimenticare, però, “la conoscenza della meccatronica e delle nuove soluzioni tecnologiche, che oggi permettono di avere un’agricoltura sempre più specializzata e l’innovazione sarà una delle chiavi per superare quello che purtroppo è uno dei periodi più drammatici degli ultimi 50 anni del mercato agricolo lombardo e nazionale, fatta eccezione per il vino e in parte il riso”. L’orto didattico si estende su una superficie, come detto, di 100 metri quadrati, è recintato, è dotato di un impianto di irrigazione a goccia, ospiterà gli ortaggi tipici della zona (pomodori, melanzane, fagiolini, insalata, cetrioli, zucchini). Caratteristiche che sono state precisate dal preside Vanni Savazzi e dal tecnico agronomico Sergio Smeriglio.
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