Cronaca

Le Sentinelle in Piedi
confermano, quelle
“sedute” si organizzano

Nella foto, le Sentinelle in Piedi a Casalmaggiore il 30 marzo 2014

CASALMAGGIORE – “Se non ora, quando? Se non qui, dove? Se non tu, chi?”: questo lo slogan scelto dalle Sentinelle in Piedi che hanno confermato la loro presenza a Casalmaggiore nel pomeriggio di sabato 23 maggio. Oltre a loro, il centro maggiorino potrebbe accogliere anche una contro-manifestazione. Pare infatti che gruppi civici, associazioni e movimenti politici si stiano organizzando per dare vita in piazza Vecchia ad una riedizione dell’iniziativa svolta qualche ora prima della venuta a Casalmaggiore delle Sentinelle in Piedi: il 30 marzo 2014, in mattinata, le cosiddette Sentinelle Sedute manifestarono contro l’omofobia e senza colore politico. Nei prossimi giorni potrebbero emergere ulteriori novità sulla questione che sta già facendo discutere a Casalmaggiore. Nel frattempo, dalle Sentinelle in Piedi è arrivata la conferma: dopo aver realizzato 273 veglie in meno di due anni, portando 40mila persone in piazza, dopo la mobilitazione nazionale dello scorso 5 ottobre, il prossimo 23 maggio invaderanno silenziosamente 100 piazze italiane, da Roma a Milano, da Trieste a Catania, da Torino a Messina passando per Cagliari, Firenze, in una mobilitazione senza precedenti.

“Pubblicamente – comunicano gli organizzatori – testimonieremo il nostro no al testo sulle cosiddette “unioni civili”, ribadiremo il nostro no ad ogni tentativo di introdurre l’ideologia gender nelle scuole, come si sta cercando di fare in tutti i modi, rimarcheremo la pericolosità di un testo, il ddl Scalfarotto, che vuole introdurre il reato di opinione costruendolo sull’omofobia, termine studiato a tavolino per zittire chi non si allinea al pensiero unico. Ma saremo in piazza soprattutto per dire sì alla famiglia, cellula fondante della nostra società, sì al diritto di ogni bambino a crescere con il suo papà e la sua mamma, sì a una società che non rinnega, bensì valorizza la ricchezza di ciascun individuo e riconosce il bene oggettivo scritto in ognuno di noi e nella nostra essenza di uomini e donne”.

“Nell’indifferenza generale – prosegue il comunicato – e nel silenzio complice del mainstream mediatico, il Parlamento italiano sta discutendo un disegno di legge che equipara le unioni fra persone dello stesso sesso al matrimonio. Infatti, due uomini o due donne che vivono insieme saranno giuridicamente equiparabili a due coniugi, il che significa che un bambino potrà essere cresciuto da due persone dello stesso sesso, dunque deliberatamente privato del papà o della mamma, grazie all’istituto della Step Adoption Child. E significa che la strada per la normalizzazione della pratica dell’utero in affitto, tecnica abominevole per la produzione di bambini ad uso e consumo degli adulti, sarà spianata. È questo lo scenario che si va delineando grazie al Ddl Cirinnà, sulle cosiddette “unioni civili”, un testo che in realtà annienta la nostra civiltà andando a minare la sua cellula primaria, la famiglia. La stessa Monica Cirinnà, relatrice e prima firmataria del testo, in aula riferendosi a questo testo ha parlato di “un passo iniziale verso lo scardinamento, che già esiste nella nostra società, rispetto alla famiglia tradizionale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna”. Ancora una volta chiediamo: di fronte a tutto questo c’è ancora qualcuno che prova un umano dissenso ed è pronto ad alzarsi in piedi? È arrivato il momento in cui non è più possibile stare a guardare: quando la famiglia viene minacciata, quando il matrimonio è attaccato nella sua sostanza, quando i bambini diventano oggetto di diritto, quando l’essenza stessa dell’essere umano è violata nella sua natura di uomini e di donne, occorre fare qualcosa. Arriva il momento in cui ciascuno è chiamato a fare la propria parte. Quel momento è adesso! Scendi in piazza con le Sentinelle in Piedi”.

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