Torrione e San Rocco,
il comune ci prova
con il bando Cariplo
Nella foto San Rocco a Casalmaggiore
CASALMAGGIORE – Tra i passaggi più significativi, e per certi versi sorprendenti, del consiglio comunale fiume di giovedì sera a Casalmaggiore, è emersa anche una novità, che lo stesso sindaco Filippo Bongiovanni ha descritto come una speranza, o più probabilmente come un sogno.
Come noto l’amministrazione sta cercando di recuperare la struttura del Torrione Estense e la chiesetta diroccata di San Rocco, fronte argine, con un unico progetto, per il quale si sta cercando una sponsorizzazione importante. Come primo passo è stato realizzato uno studio di fattibilità. Ora una piccola speranza arriva da un bando della Fondazione Cariplo, che esce ogni sette anni. Si chiama bando Emblematici Maggiori e destina 7 milioni di euro a 5 progetti nel territorio cremonese particolarmente meritevoli. “Dato che questo bando non è annuale” ha spiegato Bongiovanni “e dato che tra sette anni gli angeli di San Rocco rischiano di essere crollati o non esserci più, abbiamo tentato questa strada, sapendo che non è facile ma che comunque era giusto provarci”.
Di fatto il comune ha le carte in regola per presentare un progetto che porterebbe, se ammesso e finanziato, un milione di euro nelle casse comunali per poter realizzare il recupero della struttura, ossia la metà del denaro necessario per la messa a punto completa dell’opera, il cui costo è stimato sui 2 milioni di euro. “Se dovesse andare bene, a quel punto chiederemo anche al Comitato Angeli di San Rocco e alla parrocchia un aiuto per quanto concerne San Rocco” ha specificato Bongiovanni al consiglio comunale “mentre Aipo dovrebbe partecipare per il recupero del magazzino Aipo, che fa da collegamento tra i due monumenti”. In ogni caso toccherà aspettare. “Solo nel 2016 sapremo se il nostro progetto sarà stato preso in considerazione: dopo avere ottenuto la risposta da Fondazione Cariplo” ha precisato Bongiovanni “vedremo se effettuare una variazione di bilancio che sistemerebbe le somme e consentirebbe di chiudere il cerchio. Era giusto provarci, anche se è difficile quantificare la speranza effettiva”.
Giovanni Gardani
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