Piccoli comuni, Unione
fa la forza ma su tagli
è un salasso continuo
Nella foto, l’incontro tra Malvezzi a Asinari
SAN GIOVANNI IN CROCE – Diciotto miliardi in meno ai Comuni italiani da parte dei vari Governi delle ultime legislature. Questo una delle ragioni per le quali si rende necessario e urgente trovare forme di associazionismo da parte delle amministrazioni comunali. Da tale preambolo è scaturita l’iniziativa del consigliere regionale Carlo Malvezzi che mercoledì sera ha convocato amministratori del territorio per stimolare idee e progetti utili a superare una simile emergenza che rischia di privare i cittadini di servizi primari oltretutto sobillandoli con tasse e balzelli sempre più pesanti. L’iniziativa ha riscosso un notevole successo con una foltissima partecipazione grazie anche alla straordinaria “location” rappresentata da Villa Medici del vascello recentemente restaurata. Erano praticamente presenti tutti i sindaci, o comunque componenti di giunta, del territorio Casalasco, definito più volte esempio virtuoso da Malvezzi, contrapposto invece ai “campanili” del Cremasco, dove in qualche occasione si cercano unioni non per convenienza effettiva ma per vicinanza politica.
Il “padrone di casa” sindaco di San Giovanni in Croce e presidente dell’Unione Palvareta Nova Perguido Asinari ha fatto precedere la riunione da una visita nello splendido rigogliosissimo parco, offrendo anche agli ospiti una elegante cena nel cortile della Villa. A parlare dei vantaggi offerti dalle Unioni dei comuni, diversi esponenti, dal vicesindaco di Casalmaggiore Giovanni Leoni, allo stesso Asinari, al presidente della Provincia Carlo Vezzini, a Velleda Rivaroli sindaco di Scandolara Ravara e presidente dell’Unione Municipia, a Davide Caleffi primo cittadino di Spineda e presidente di Foedus che delle Unioni rappresenta il capostipite essendo stata costituita da una quindicina d’anni ricevendo consensi e gratificazioni anche a livello nazionale. A tal proposito Malvezzi ha proposto di istituire una sorta di agenzia di rating, sulla base di quella che offre uno spaccato della solidità economica dei singoli Stati, che premi gli esempi più virtuosi sul territorio lombardo, fornendo un esempio concreto affinché lo stesso possa essere imitato anche da altre parti.
Molteplici le sottolineature e i distinguo emersi durante la serata, a cominciare dal sindaco di Rivarolo del Re Marco Vezzoni, dall’ex sindaco di Gussola Marino Chiesa e dalla stessa Rivaroli. Con l’invito a non guardare più Casalmaggiore, forte dei suoi 16 mila abitanti, dal basso in alto come avveniva prima. “Anche perché – ha sottolineato Asinari – mi sono sentito molto di più al telefono in questi pochi mesi con Filippo Bongiovanni che nei cinque anni della precedente amministrazione”. “Davanti a questa situazione – ha sentenziato Giuseppe Torchio – anche le pur meritorie e necessarie azioni legate alla gestione associata, l’unione di Comuni e le stesse fusioni appaiono un piccolo rimedio a fronte della gravità di una situazione che impedisce ai Comuni di investire risorse proprie e dirette di bilanci in servizi ed opere per i cittadini”.
Lo stesso Torchio peraltro ha raffreddato gli entusiasmi sulle Unioni, sostenendo che queste sono molto importanti, ma sono nulla confrontate con quelle in atto in Emilia Romagna, dove si raggiungono anche 70mila abitanti, “mentre da noi facciamo fatica a pensare a una unione da 10mila abitanti” ha evidenziato Torchio. “Soprattutto – ha proseguito il primo cittadino di Bozzolo – queste forme associative sono utili ma rischiano di essere un palliativo se la Regione non garantisce come nel 2014 il Patto di Stabilità verticale da 320mila euro, dato che quest’anno, se andrà bene, avremo 150mila euro, e se lo Stato taglia di netto i trasferimenti e non garantisce neppure finanziamenti sui lavori che dovrebbero partire in estate, perché riguardano le scuole. Senza dimenticare la deroga nazionale, che ha fatto scendere le disponibilità da 300mila euro a 20mila. Aggiungiamo anche che la Cultura viene dimenticata e un comune come Bozzolo potrebbe invece sfruttare le sue bellezze. Noi in cassa avremo 6-700mila euro in meno: così non si va avanti. E in tutto questo hanno pure tagliato le Province, costringendo i comuni a fare da esattori delle tasse: il 40% dell’Imu non entra nelle nostre casse. Dobbiamo fare la faccia cattiva verso il contribuente, per poi versare a Roma”. Alla fine della serata Malvezzi, comunque soddisfatto dell’incontro, ha invitato tutti i partecipanti ad un appuntamento da tenersi in settembre per fare il punto della situazione.
Rosario Pisani
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