Cronaca

Poste, a Vicomoscano
la protesta vien di notte
Striscioni contro i tagli

Nella fotogallery gli striscioni appesi nella notte

VICOMOSCANO (CASALMAGGIORE) – La protesta annunciata all’incirca un mese fa stavolta si è concretizzata: lo ha fatto nella notte tra mercoledì e giovedì quando alcuni residenti della frazione casalese di Vicomoscano hanno posizionato, in punti strategici, nove striscioni di protesta contro i paventati tagli all’ufficio postale di via Giovanni XXIII.

Dei tagli si parla ormai da un paio di mesi, ma la retromarcia di Poste Italiane, che congelò di fatto la “ristrutturazione” interna votata all’economia lo scorso 18 marzo, bloccò anche una prima protesta da parte dei residenti. Da quella data sono seguiti due incontri a Milano tra i vertici di Poste Italiane, Anci, sindacati e sindaci del territorio, ma non avendo avuto alcuna notizia rassicurante o definitiva in merito e provando a giocare d’anticipo, stavolta i residenti di Vicomoscano non hanno più voluto attendere o procrastinare questa mossa per certi versi “carbonara”.

Come detto, a partire dalle 23 di mercoledì e fin verso la 1 di giovedì, nove striscioni sono stati appesi lungo via Manzoni, l’arteria principale che taglia letteralmente in due la frazione: una strada molto frequentata peraltro, il che rende assai visibili le stesse scritte, ricavate con una bomboletta spray nera su lenzuoli o teli bianchi. Si invita a pensare agli anziani, in particolare, a non toccare l’Ufficio Postale, a pensare che se già le poste ora come ora non sono granché, a livello di efficenza, presto potrebbe essere peggio con la migrazione forzata dei residenti che necessitino di utilizzarle, verso la frazione di Casalbellotto.

Gli striscioni, che potete osservare nella nostra fotogallery, sono stati posizioni sulla prima curva del paese, davanti alla chiesa parrocchiale di San Pietro, con il sagrato illuminato a giorno, davanti alla scuola elementare e in altri punti di via Manzoni fino ad arrivare, zona clou, all’incrocio con via Giovanni XXIII, dove si trova appunto l’ufficio postale ora a rischio chiusura. Durante le operazioni di sistemazione degli striscioni, un simpatico siparietto si è verificato con Carabinieri e Polstrada di Casalmaggiore che, intervenuti per controllare cosa stesse accadendo, hanno poi appreso le ragioni dei manifestanti e lasciato che questi, in modo assolutamente pacifico, potessero continuare la loro protesta.

Giovanni Gardani

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