Cultura

Bozzolo ricorda
don Primo: da convegno
alla messa con Ravasi

Nella foto un momento del convegno di sabato

BOZZOLO – Bozzolo ha celebrato sabato mattina la memoria della Resistenza a settant’anni dalla Liberazione con diversi illustri relatori. Dopo il saluto del presidente della Fondazione Don Primo Mazzolari don Bruno Bignami, il sindaco Giuseppe Torchio ha definito la presenza mazzolariana il “vero dna del cristianesimo ispirato ai valori del personalismo comunitario” e si è soffermato sullo spirito mazzolariano che ha permeato Bozzolo, non solo nei giovani cattolici ma anche nelle istituzioni. Ad esempio fu il segretario del Fascismo, ha ricordato Torchio, a preservare le campane di San Francesco dalla fusione bellica o il podestà avvocato Rosa nel periodo della guerra che, con le sue tergiversazioni, impedì la fusione del monumento ai caduti che ora si restaura. Senza dimenticare addirittura quel rappresentante del regime che aveva salvato diversi ebrei bozzolesi anche perché suoi affittuari di casa o lo stesso maresciallo Bresciano, comandante dei carabinieri cui sarà dedicata la Caserma, grande confidente di Don Primo e, perciò, internato nei campi di concentramento.

Le celebrazioni continueranno domenica con la messa concelebrata dai Vescovi di Cremona Dante Lafranconi e di Mantova Roberto Busti, con la presenza di Sua Eminenza cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Il rito che si inserisce nelle celebrazioni per il 56esimo anniversario della morte di don Primo Mazzolari (scomparso proprio il 12 aprile 1959) si terrà alle 18 nella chiesa di San Pietro a Bozzolo con il coro locale.

Rosario Pisani

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