Ambiente

Tibre ferroviario,
Torchio si schiera: “Bene
per ricadute su territorio”

Nella foto Giuseppe Torchio

BOZZOLO – Tra i pareri sul Tibre ferroviario, opera che secondo i comitati contro le autostrade sarebbe più utile, meno dispendiosa e meno inquinante rispetto al Tibre autostradale, emerge anche quello di Giuseppe Torchio, attualmente sindaco di Bozzolo ma conoscitore del territorio per la lunga esperienza politica tra Cremona e Mantova. Non solo: il pensiero del primo cittadino bozzolese evidenzia infatti le ricadute positive per il territorio Oglio Po, a partire anche dal problema dei pendolari.

“L’incontro di venerdì, alla Sala Consiliare di Colorno, ha permesso di conoscere da vicino risparmi ed opportunità del Ti.Bre ferroviario (Tirreno-PR-Piadena-MN-VR-Brennero) per i nostri territori” spiega in premessa Torchio “. Nel giorno di insediamento del nuovo ministro alle infrastrutture Del Rio, presentatosi in bici, é stato comunicato un elenco ridotto di interventi che non comprende questa opera, vero volano di aree al confine di cinque regioni (Toscana, Liguria, Emilia, Lombardia e Veneto). La marginalità dei territori interessati rispetto ai ponti di comando di Firenze, Genova, Bologna, Milano e Venezia ha, finora, giocato pesantemente a sfavore così come il sovraccarico di spesa per completare la Pontremolese ferroviaria bloccata al tratto Solignano-Osteriazza di Fornovo”.

Torchio analizza, come molti, il parallelo tra le due opere, schierandosi a favore del Tibre ferroviario. “Ora bisogna verificare se il territorio saprà rinunciare ad una faraonica nuova “galleria di valico” dai costi proibitivi e puntare ad un progetto molto realistico e competitivo, in grado di fare rinascere i territori che, intanto, investono a Piadena con terminal ferroviari (Storti) di grande impegno e programmano a Bozzolo un polo logistico agro-alimentare, al palo dopo quasi dieci anni dalla sua individuazione, grazie alle mancate scelte infrastrutturali. Poiché Mantova diventa centrale rispetto al Ti Bre ferroviario alto, sarà interessante verificare se i programmi delle prossime elezioni cittadine si apriranno a tale proposta oppure continueranno a ignorarla. Infatti, diversamente da Parma, Cremona e Verona, dove sono in molti a puntare su questo progetto, a Mantova la proposta é stata finora condivisa da pochissimi”.

Dopo la stoccata dunque alla politica mantovana, ecco il pensiero prima anticipato proprio sul problema treni (e di conseguenza pendolari). “Sarebbe una manna” è convinto Torchio “oltre che per l’elettrificazione della Parma-Piadena anche per il raddoppio della Piadena-Mantova, dotata di un sedime che già lo consente ed inserita in un piano legato ad un preciso accordo di programma che prevede raddoppi selettivi e soppressione di passaggi a livello (con sovra e sottopassi) nel tratto MN-CR. Senza questi investimenti e opere compensative sarà sempre più difficile per il sistema ferroviario confrontarsi e competere con il sistema autostradale con il risultato che le “terre di confine” continueranno ad essere aree di parcheggio del tutto marginali nello sviluppo nazionale ed europeo”.

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