Cronaca

Argine di Torricella,
ora si teme per
il rischio di crollo

Nella foto la rampa arginale “indebolita” dai tassi

TORRICELLA DEL PIZZO – I teli di plastica tenuti ben saldi dai sacchi di sabbia, beh, quelli a dire il vero il comune di Torricella del Pizzo li ha lasciati dai tempi della temuta alluvione del fiume Po, nell’autunno-inverno scorso. Ma oggi quei teli servono anche a nascondere alla vista e soprattutto a lanciare un piccolo allarme, su una situazione kafkiana: là sotto, infatti, appena smascherati da un leggero spostamento della copertura provvisoria, si trovano buche di grandi dimensioni, che alla lunga, sommate a quelle sicuramente presenti sotto forma di cunicoli sotterranei, rischiano di provocare cedimenti nella struttura arginale. Si tratta dell’argine stradale, peraltro, dunque percorso da automobili e trattori, nel tratto che conduce verso le frazioni torricellesi, in prevalenza terreni agricoli e golenali. Un bel rischio per gli stessi conducenti, oltre che per la tenuta dell’argine, dato che se le prime buche sono state rinvenute, già più di un anno fa, alla base della piccola salita arginale che confina con un campo, oggi le voragini arrivano fino al confine con la strada, con conseguenti piccole frane ed erosioni dell’asfalto. Dalle nutrie ai cinghiali, ai tassi. Già, perché una famigliola di questa specie, da parecchio tempo, ha pensato di alloggiare proprio lì, trovando la propria tana su quella salita. Già in passato, peraltro, il nostro portale riportò la notizia.

Dopo tante segnalazioni e un monitoraggio costante, mercoledì l’Ufficio Tecnico del Comune di Torricella del Pizzo ha perfezionato un sopralluogo sul posto, per capire come intervenire e valutare lo sviluppo della problematica, che potrebbe anche richiedere un intervento urgente. Trattandosi di una rampa arginale ma non dell’argine vero e proprio, l’intervento spetta al comune e non ad Aipo. Una sorta di piccola beffa considerando i costi dell’intervento, mentre il paradosso sta nel fatto che, per legge, i tassi sono specie protetta e dunque l’unica speranza, lontana dai provvedimenti più drastici presi in genere con le nutrie, sempre per restare in tema, è che l’allegra famigliola di tassi possa cambiare dimora autonomamente…

Giovanni Gardani

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