Scioperanti in piazza
ma Viadana risponde
con freddezza
Nella foto, lo sciopero in piazza Manzoni
VIADANA – Un centinaio di lavoratori dello stabilimento Saviola di Viadana hanno continuato sabato mattina lo sciopero di tre giorni manifestando in piazza Manzoni. Bandiere e fischietti hanno imperversato dalle 9 alle 11, orario in cui il trambusto è cessato come accordi presi con Carabinieri e Digos, sempre presenti affinché la manifestazione non degenerasse. Nessuna tensione si è verificata con gli scioperanti che si sono limitati a illustrare tra il rumore assordante delle trombette da stadio le ragioni della protesta a chi chiedeva spiegazioni. Tra questi un ex dirigente di Saviola il quale senza mezzi termini ha fornito il suo parere. “Facendo così non risolvete niente. Di pannelli non se ne vendono, i prezzi sono calati e la concorrenza avanza in maniera incredibile. E’ una situazione molto difficile”: ha detto prima di allontanarsi.
Dopodiché qualcuno tra gli operai ha contestato la scelta di andare a pagare una retribuzione altissima ad un ex manager della Pirelli nominandolo direttore generale. “Il signor Nicola Negri dovrebbe venire in fabbrica alle tre del sabato pomeriggio, fare un giro di notte in reparto per vedere cosa facciamo noi imitando l’atteggiamento del compianto Mario Saviola che riconosceva sempre i nostri sacrifici. A proposito del fondatore dell’azienda nessuno accetta la dichiarazione fatta da Alfredo Saviola mettendo in dubbio che gli operai abbiano mai amato e rispettato veramente suo padre, stante il comportamento attuale”. Un altro dipendente ha fatto questa considerazione: “Ci vogliono tagliare ottocento euro in busta paga, ma cosa dico alla banca e alla mia famiglia quando non riuscirò più a pagare la rata del mutuo, o a cambiare le scarpe a mio figlio?”.
Da un altro gruppetto di contestatori arriva una smentita circa la mancata presentazione della cosiddetta ‘piattaforma’ da parte delle tre organizzazioni. “Noi abbiamo presentato le nostre indicazioni e per tutta risposta il nuovo manager è andato a riprendersi le vecchie proposte riproponendocele tali e quali. A questo punto non si poteva continuare la trattativa e per questo siamo arrivati alla rottura proclamando lo sciopero di tre giornate a cui prossimamente si uniranno anche i componenti degli altri stabilimenti, per solidarietà. I manifestanti hanno ricevuto la visita di tre candidati sindaci, De Martino, Teveri e Federici, lamentando invece la totale assenza e disinteresse da parte della popolazione viadanese.
Rosario Pisani
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