Vicomoscano, anche
il consiglio si unisce
per salvare le poste
Nella foto il momento della consegna firme in comune
CASALMAGGIORE – Non accade spesso che tutti i gruppi presenti in consiglio comunale vadano d’accordo e decidano di approvare, sottoscrivendola, una mozione da presentare allo stesso consesso politico. Accadrà però lunedì 30 marzo, al prossimo consiglio comunale, quando sarà discussa, con la firma dei vari capigruppo delle forze politiche presenti, ovvero Giuseppe Scaglioni, Stefano Stringhini, Carlo Gardani, Pierluigi Pasotto e Orlando Ferroni, la mozione relativa alla paventata chiusura dell’ufficio postale di Vicomoscano in via Giovanni XXIII.
Va detto che gli ultimi sviluppi, con la decisione da parte di Poste Italiane di sospendere il piano previsto su tagli e ridimensionamenti, potrebbero cambiare le carte in tavola, anche se l’appuntamento decisivo, quello dove probabilmente si deciderà il destino dell’ufficio postale di Vicomoscano, è previsto per giovedì a Milano, dove i vertici di Poste Italiane, dell’Anci e dei sindacati discuteranno per decidere il da farsi, con l’intervento anche di esponenti di Regione Lombardia.
Resta inteso che la mozione, indirizzata al presidente del consiglio comunale Marco Micolo e al sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni, è stata comunque inserita per volontà unanime all’interno dell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, che nella riunione dei capigruppo preliminare rispetto alla seduta deciderà che taglio dare alla discussione. La mozione ricorda la “richiesta della popolazione di un’apertura totale o parziale di suddetto ufficio, accompagnata da oltre 600 firme” e parte proprio da qui per chiedere “l’impegno da parte dell’attuale amministrazione a farsi ulteriormente carico del disagio espresso dalla cittadinanza che si vedrebbe così sottrarre l’unico servizio finanziario presente in paese”. La speranza, ovviamente, è che dopo l’incontro di giovedì a Milano tra le varie parti, la mozione possa risultare non più utile, dato che in tal caso il problema potrebbe ritenersi risolto. Ma guai ad abbassare la guardia.
Giovanni Gardani
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