Pomì, quale incrocio
per i playoff? Da evitare
Piacenza e Busto
Nella foto un momento della recente sfida tra Pomì e Busto
CASALMAGGIORE – Quattro sfide, cinque possibili incroci: la lotta playoff non è mai stata così incerta. E se Novara s’è presa il primato con larghissimo anticipo, dal secondo all’ottavo posto è tutto ancora da decidere. Un discorso che coinvolge da vicino anche la Pomì, che del resto non sa ancora se dovrà sfidare la settima classificata, in caso di successo a Modena, oppure la sesta, se al PalaPanini dovesse andare male.
Secondo o terzo posto, e può cambiare davvero tutto: il primo caso è quello più agevole. Da analizzare, certo, ma anche da decifrare per quanto concerne l’avversario. Chi vince all’ultimo assalto di sabato prossimo si becca Bergamo o Montichiari. Una squadra di tradizione, che però quest’anno non ha mai lasciato la zona bassa della griglia playoff, e la neopromossa di Barbieri, che ha stroncato le velleità di Scandicci e Firenze con la continuità dei risultati. Quale è meglio? Forse Montichiari, per un discorso di esperienza, ma per capire chi arriverà al top alla post season basterà vedere come andrà lo scontro diretto proprio tra bergamasche e bresciane sabato prossimo. Di certo, nessuna delle due può arrivare sesta perché l’eventuale aggancio a Busto o Conegliano sarebbe frustrato dal minor numero di vittorie totali, prima discriminante in caso di arrivo a pari punti.
E se la Pomì non dovesse essere la prima squadra a espugnare il PalaPanini sabato, giungendo a quel punto terza? Occhio, perché qui il gioco d’incastri di complica. E non solo perché in gioco ci sono tre squadre anziché due, ossia Piacenza, Busto e Conegliano, ma anche, anzi proprio, per il valore delle papabili avversarie. Piacenza affronta Conegliano e se vince è sicura del quarto posto, così come le venete sarebbero certe della sesta piazza. Ogni altro risultato intricherebbe ulteriormente la matassa. A Busto invece basta vincere a Firenze – non semplicissimo ma le toscane sono ormai sazie – per conservare, come minimo, il quinto posto, con vista sul quarto se Piacenza dovesse scivolare nello scontro diretto. Va detto che proprio tale scontro diretto fa in modo che a Busto basti un punto solo in terra Toscana per essere certa di chiudere al quarto o quinto posto (evitando dunque la Pomì).
Il punto comunque è un altro: quale avversaria è preferibile? Sulla carta Conegliano, che la Pomì ha imparato a battere e ha infatti superato proprio nello scontro diretto dello scorso 22 febbraio, e che soprattutto soffre molto il fattore campo. In trasferta ha vinto sì quattro volte, ma se togliamo i bonus colti contro Urbino e Forlì, cenerentole del torneo, restano solo i successi non impossibili di Bergamo e Firenze. Tra Piacenza e Busto è una bella lotta: la Yamamay è la squadra più pericolosa negli scontri diretti e dovrebbe bastare l’esperienza dei quarti di Coppa per dimostrare l’assioma, anche se Diouf e compagne potrebbero arrivare fiaccate dall’esperienza in Champions League che si giocherà proprio sotto Pasqua. Piacenza, invece, da team Campione in carica, ha l’esperienza per emergere e soprattutto sa come si fa quando si parla di post season. Non a caso sta uscendo alla distanza e, nonostante qualche distrazione di troppo, resta la sfidante più temibile. Se aggiungiamo che la Rebecchi è l’unico team assieme a Novara contro il quale la Pomì non ha ancora vinto in A1, è facile comprendere perché sarà meglio rivedere il derby del Po un po’ oltre i quarti di finale in calendario…
Giovanni Gardani
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