Cultura

“Francamente me ne
infischio”: la maratona
piace al Comunale

Nella foto un momento dello spettacolo e gli spettatori tra un atto e l’altro

CASALMAGGIORE – Cultura e socialità, spettacolo e convivialità: è stata una domenica decisamente insolita per Casalmaggiore e per gli amanti del grande teatro arrivati nel gioiello del Comunale casalese anche dalle province limitrofe, come sempre, per assistere a “Francamente me ne infischio”, trasposizione modernizzata e rivista di un capolavoro del cinema classico americano come “Via col vento”. Una sfida, quella lanciata dal direttore artistico Giuseppe Romanetti e dall’assessore alla Cultura Pamela Carena, alla tradizione e una risposta soddisfacente degli spettatori: 150 unità di media, con picchi da 250 persone per una vera e propria maratona teatrale che ha messo in scena, in cinque distinti movimenti o atti, da un’ora l’uno, le parti principali naturalmente rivisitate del film premio Oscar nel 1940. Una pellicola che proprio alla battuta pronunciata da Clark Gable “Francamente me ne infischio”, titolo dell’opera teatrale di Antonio Latella, deve parte della sua fama.

Pluripremiato anche con Premi Ubu 2014, gli Oscar del teatro, per le tre interpreti Caterina Carpio, Candida Nieri e Valentina Vacca, “Francamente me ne infischio” ha così inaugurato una nuova visuale del teatro: fatto di silenzi e applausi in sala, con gli occhi rivolto al palcoscenico, ma anche di risate, chiacchiere e gustosi banchetti, preparati per dare ristoro agli spettatori tra un atto e l’altro. La maratona, infatti, iniziata alle 15.30 con Twins, si è chiusa, dopo i movimenti Atlanta, Black, Match e Tara, attorno alle 22.40, rispettando in maniera davvero puntuale il copione, che prevedeva atti di un’ora intervallati da una mezzora di pausa ristoro, con merenda, aperitivo e cena, organizzati nella Fastassa del Teatro Comunale. Lo spettacolo ha presentato “maschere” e miti americani aggiornati e ormai impostisi anche a livello mondiale: si pensi ai Simpson, a King Kong, a Marylin Monroe e anche al Joker di Batman o al simbolo del colosso di Cupertino, la Apple, rappresentati in un tripudio di bandiere a stelle e strisce, senza naturalmente scordare note polemiche.

Soddisfatti gli organizzatori, anche perché in pochi se ne sono andati in corso d’opera, preferendo godersi lo spettacolo fino in fondo – ricordiamo che peraltro i biglietti avevano costi diversi, una sorta di pay per view teatrale – senza abbandonare. Anzi, qualcuno s’è aggiunto verso la fine, per gli ultimi due atti, comunque a se stanti. Tenendo conto che domenica, più o meno alla stessa ora e comunque nel cuore del pomeriggio, a Martignana l’attrazione principale era l’arrivo di Vittorio Sgarbi, personaggio che sa come richiamare le masse, la risposta al Comunale di Casalmaggiore è parsa tutt’altro che tiepida.

Giovanni Gardani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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