Ambiente

Le brutte notizie
da Primavera Pulita:
la discarica in golena

CASALMAGGIORE – Il giorno dopo Primavera Pulita 2015 ha lasciato un misto di soddisfazione e rammarico: più il secondo della prima, forse, perché se è vero che l’aumento del numero dei partecipanti alla domenica organizzata dal gruppo Persona e Ambiente è stato deciso (quasi un 50% in più di volontari), non si può dimenticare che anche la quantità di rifiuti raccolti è andata al rialzo.

Oltre 300 quintali, forse quasi 400, tenendo conto dei tredici camion (da 30 quintali l’uno) e dei tanti altri sacchetti portati a mano o sulle Cargo-Bike. Damiano Chiarini, promotore dell’iniziativa, illustra così la sua preoccupazione. “Manca completamente il senso civico e rispetto per il nostro ambiente – spiega – ma soprattutto manca una coscienza preliminare, che dovrebbe essere instillata a partire dalle nuove leve, dai cittadini di domani. I luoghi deputati sono la scuola e le società sportive: purtroppo proprio davanti alle scuole, in particolare al Polo Romani, e davanti ai luoghi dove si fa sport, penso alla Baslenga, abbiamo trovato molti rifiuti “sfusi”, quasi certamente gettati da chi finiva un bivacco o da chi si dissetava dopo l’allenamento. Così non va bene: gli insegnanti devono essere educatori, gli allenatori anche. Peraltro, a livello sportivo, il rammarico è che troppe poche società hanno partecipato a Primavera Pulita: noi abbiamo invitato tutti, con lettera scritta, quasi tutti non hanno neppure risposto. Solo Eridanea e Amici del Po, rinunciando a qualche ora di allenamento, hanno trovato il tempo per darci una mano”.

L’altro punto caldo è quello dei rifiuti ingombranti e del cosiddetto “secco”. La sensazione, scomoda fin che si vuole ma che non può essere sottaciuta, è che i progressi in materia di differenziata in realtà nascondano un’arma a doppio taglio: la golena, infatti, è stata utilizzata più che negli anni scorsi come “discarica a cielo aperto”. Un modo per aggirare un nuovo regolamento da molti temuto o forse semplicemente non capito. E’ possibile che la nuova disciplina del secco, della pesatura puntuale e dell’utilizzo dell’oasi ecologica di via al Porto, come tutte le rivoluzioni, non sia stata digerita? “E’ possibile sì – spiega Chiarini – e il punto è che bisogna insistere, senza accontentarsi di quanto già si è fatto. A scuola quante volte dovevano ripeterci una regola per farcela entrare in testa? Io credo che Casalasca Servizi e amministrazione comunale non possano fermarsi al “già detto”, ma debbano continuare una campagna informativa, anche per quei pochi che non hanno ancora colto il senso di questa nuova rivoluzione sulla gestione dei rifiuti. Bastano poche persone, infatti, per sporcare la golena. E’ giusto, anzi doveroso, porre un rimedio: altrimenti Primavera Pulita sarà soltanto un bel palliativo, ma non una cura vera e propria”.

Giovanni Gardani

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