Tibre, il no dei comitati
a Piadena: “Sit in
ma non violento”
Nella foto due momenti dell’assemblea a Piadena
PIADENA – Un’affollata assemblea si è svolta giovedì sera a Piadena, in sala civica, per ribadire ancora una volta il no degli ambientalisti al tracciato della Tibre, di cui si comincia ad intravedere il cantiere nel territorio di Trecasali, in provincia di Parma. Da qui, in futuro verrebbe poi “lanciato” il ponte d’attraversamento del fiume Po per giungere a Torricella, e nel Casalasco, con un casello che originariamente era previsto all’altezza di San Giovanni in Croce. Folta la rappresentanza parmense presente all’incontro, da Patrizia Gaibazzi, assessore del Comune di Sissa Trecasali, a Flavia Corradi del comitato per la tutela del territorio di Trecasali, a Rolando Cervi del Wwf di Parma oltre a consiglieri comunali della città ducale. Presenti anche molti sindaci del territorio Casalasco.
La serata coordinata dal drizzonese Cesare Vacchelli, referente dei Comitati ed Associazioni ambientaliste del casalasco, dopo numerosi interventi anche da parte dl pubblico, ha visto l’adozione di una scelta drastica come quella di organizzare una manifestazione di protesta a Trecasali. L’intenzione di strappare i paletti e la recinzione di plastica rossa installata a protezione del cantiere è arrivata da qualcuno tra i pubblico, ma è stata “censurata” dai coordinatori, che hanno ribadito di voler agire nella legalità. “Non ci sono neppure i cartelli con le indicazioni del progetto esecutivo perché ancora non è stato presentato” hanno affermato pubblico e relatori, mentre qualcuno in modo più forte ha aggiunto che occorre fare come in Val Susa perché “la televisione e i giornali nazionali si muovono solo quando si compiono azioni forti”.
Nessuno però ha ricordato che probabilmente i proprietari dei terreni su cui passerà l’autostrada qualche indennizzo potrebbero averlo già intascato. Le ragioni per opporsi alla costruzione della bretella Tirreno-Brennero sono state ribadite ancora una volta partendo dalla volontà di impedire la sottrazione di altro terreno all’ambiente agricolo, senza dimenticare gli alti costi (si parla di oltre 500 milioni per un primo tratto di 9 chilometri da Parma a Trecasali) e al diminuito utilizzo di autostrade da parte degli utenti per la crisi economica. Senza contare che proprio a Piadena si verificherebbe l’incrocio indesiderato della Tibre con la Cremona-Mantova. “Autocisa vuole andare avanti con la bretella per non perdere la concessione attualmente posseduta” è stato affermato nel corso della serata “al di là dei costi e dei benefici. Costi che alla fine verrebbero pagati dai privati con l’aumento progressivo dei pedaggi”.
Convinzione quasi unanime è stata quella di insistere per la cancellazione di ulteriori tentativi di cementificazione del territorio favorendo invece la realizzazione di un Tibre ferroviario, ossia elettrificando la linea da Parma a Brescia passando da Casalmaggiore e Piadena. Gli ambientalisti si sono dati appuntamento dunque a Trecasali per la manifestazione che il coordinatore Vacchelli vorrebbe garantita dalle necessarie autorizzazioni ed entro i limiti della legalità. In contrasto con chi invece vuole andare a sfilare i paletti piantati sul cantiere dall’impresa che si è aggiudicata i lavori. Una marcia clamorosa fissata per i prossimi giorni, prima del 5 aprile, giorno di Pasqua.
Rosario Pisani
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