Pomponesco, rave
illegale: controlli e pure
un arresto dei Carabinieri
Nella foto i carabinieri con il sindaco Baruffaldi che porta loro il ristoro
POMPONESCO – Un numero difficilmente calcolabile di giovani arrivati da tutta Italia, ma non solo, ha preso possesso di una grossa struttura abbandonata ai piedi dell’argine a Pomponesco. La scoperta è stata fatta dai Carabinieri di Viadana ai quali sono arrivate le segnalazioni attorno alla mezzanotte tra sabato e domenica. Ragazze e ragazzi, molti dei quali con i cani, sono entrati nel campo che porta diritto alla vecchia stalla sociale con auto, camper e vecchie roulotte, rompendo la recinzione perimetrale e piazzandovi i loro strumenti per diffondere musica a tutto volume e a ritmo battente.
Il capitano Antonino Chiofalo ha fatto convergere i suoi uomini di Viadana a cui si sono aggiunti militari della Compagnia di Mantova e Gonzaga. Una trentina di Carabinieri sono rimasti nei pressi del campo per tutta la domenica mentre auto del Nucleo radiomobile contemporaneamente facevano la spola da una parte all’altra di Pomponesco allo scopo di tenere d’occhio coloro che si infiltravano nelle strade del paese. I controlli hanno avuto inizio in piena notte con un paio di giovani segnalati all’autorità giudiziaria per il possesso di stupefacenti. Un altro, di circa 25 anni, invece è stato tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e anche per la detenzione di un coltello, del quale però è riuscito a liberarsi gettandolo lontano da sé.
Il capitano Chiofalo ha riferito di partecipanti al convegno giunti persino da Innsbruck, dal Trentino, dall’Emilia Romagna. Tre-quattrocento giovani coi quali poi si è raggiunto l’accordo di spegnere le casse acustiche e stabilire uno sgombero entro il pomeriggio. Sul posto si è presentato anche il sindaco Giuseppe Baruffaldi assieme al vice Roberto Rossi per monitorare costantemente la situazione. Una signora ha raggiunto lo schieramento delle forze dell’ordine segnalando che davanti a casa sua, sulla strada per Correggioverde, si era installata una carovana di gente a suo dire poco raccomandabile. Uno dei giovani, disteso sull’asfalto a prendere il sole, si è lamentato dell’azione dei Carabinieri dicendo che la droga ai nostri giorni arriva nei bar, davanti le chiese e in Parlamento, senza bisogno di andarla a cercare all’interno di Rave party. Alla fine, quando la situazione stava lentamente tornando alla normalità, il primo cittadino Baruffaldi si è procurato un sacchetto di luadei (il pane antico tipico della zona) e biscotti portandoli ai Carabinieri affinchè si rifocillassero dopo tutte quelle ore passate in piedi. Controlli e sanzioni sono giunti anche da parte di un ispettore della Siae per la diffusione di musica senza autorizzazione.
Rosario Pisani
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