Economia

“Expo in Italia?
Gli Usa ci snobbano”
Crolla parla al Rotary

Nella foto un momento della conviviale

VIADANA – La febbre per Expo 2015 a Milano cresce ogni giorno di più soprattutto con l’avvicinamento della data di inaugurazione, fissata come noto per il 1° maggio prossimo. L’argomento è diventato materia dell’ultima conviviale rotariana organizzata dal presidente del Club Casalmaggiore-Viadana-Sabbioneta, Pietro Sganzerla, che è riuscito ad avere come ospite alla Locanda Ginnasio di Viadana nientemeno che Simone Crolla, consigliere delegato dell’American Chambre of Commerce, un’organizzazione no profit nata nel 1915 per lo sviluppo delle relazioni economiche e politiche tra Italia e Stati Uniti.

Dopo aver sottolineato l’importanza dell’evento che costituisce un appuntamento imperdibile, Crolla ha spiegato come il Governo americano non si sia impegnato direttamente nella manifestazione di Milano lasciando ad un Consorzio misto pubblico-privato il compito di organizzare la partecipazione del mondo economico statunitense. Anche perché oltre oceano ritengono siano altre le priorità per spendere i soldi dei contribuenti. A proposito di costi è stato spiegato che mentre per il proprio stand l’Italia spenderà 70 milioni di euro, quello statunitense costerà poco più della metà con soldi raccolti attraverso varie adesioni.

Simone Crolla ha poi raccontato quanto sia stato difficile convincere le più grandi aziende mondiali, per le quali la parola Expo richiamava alla mente soltanto la manifestazione che si terrà a Dubai nel 2020. Questo a causa della scarsa credibilità di cui l’Italia  gode a livello internazionale, essendo giudicato un Paese complicato e difficile “fuori dal radar dei flussi d’investimenti americani” come ha detto letteralmente il relatore. A tal proposito i Paesi che invece godono degli interessi economici sono al primo posto Singapore e subito dopo Nuova Zelanda e Hong Kong, con l’Italia relegata al 56°posto. “Ad ogni modo non occorre essere totalmente pessimisti, anche perché esistono tentativi di miglioramento negli accordi di libero scambio tra Stati Uniti e Europa al fine di eliminare certe barriere che hanno sinora provocato ostacoli negativi”.

Accordi a proposito dei quali qualche dubbio è sorto attraverso gli interventi di Giancarlo Belluzzi ed Ercole Montanari. Simone Crolla ha infine chiuso l’intervento ricordando la presenza a Milano, e tra poco sarà allestito un ufficio anche a Mantova, della Camera di Commercio americana a disposizione per chiunque volesse sapere di più sul tema degli investimenti italiani negli Usa.

Rosario Pisani

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