Cronaca

Agricoltori
casalesi, cresce
il malcontento

CASALMAGGIORE – Una parte degli agricoltori casalaschi sta manifestando una forte insofferenza nei riguardi della nuova amministrazione comunale di Casalmaggiore. Un gruppo che fa riferimento alle frazioni sud casalesi e che non si esime dal prendere carta e penna scrivendo ai giornali per far giungere in maniera più estesa possibile il senso del malcontento. A parte la protesta contro il sindaco, colpevole, a loro parere, di sottoscrivere regolamenti e ordinanze penalizzanti, i lavoratori della terra si adombrano per l’atteggiamento delle categorie sindacali causa di ulteriore malcontento. Dichiarando persino di sentirsi “particolarmente inviperiti” per il totale silenzio da parte di chi invece dovrebbe difendere gli interessi e i diritti dei propri associati. All’inizio la questione aveva riguardato la recente ordinanza cosiddetta ‘Anti allagamento’ a causa della quale è entrato in vigore il divieto di seminare ad una distanza che non sia almeno di otto metri dai fossi e rive dei canali. “Già ci troviamo penalizzati dovendo sostenere i costi di affitto di un appezzamento ad esempio largo cento metri potendone sfruttare solamente 92. Ora ci viene sottoposto un nuovo regolamento di Polizia Urbana attraverso il quale vengono fissati orari rigidi per l’utilizzo di decespugliatori, motoseghe e altri attrezzi da giardino. Non solo, il divieto riguarda anche l’utilizzo dei cannoncini necessari per scacciare i volatili dalle nostre coltivazioni. Il permesso di sparare è consentito solamente dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 20 a distanza di 500 metri da strade e case. Un orario un po’ limitato sapendo come cornacchie e altri animali specialmente d’estate amino intrufolarsi nei campi dopo il tramonto per rosicchiare e distruggere tutto ciò che trovano”. Doppio il bersaglio del malcontento verso cui è diretta la protesta di una parte di agricoltori casalesi: le norme del nuovo regolamento e sopratutto il silenzio opposto dalle rispettive organizzazioni sindacali che non muoverebbero un dito a difesa della categoria.

Rosario Pisani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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