Il Romani diverrà
osservatorio privilegiato
contro la criminalità
Nella foto un momento dell’ultima festa della creatività del Romani
CASALMAGGIORE – Anche il Polo Scolastico Romani di Casalmaggiore diverrà un centro di promozione della legalità. Un percorso legato ad un progetto, che sarà perfezionato nelle prossime settimane e che ha nel Liceo Ginnasio Statale Daniele Manin di Cremona l’istituto capofila. Casalmaggiore ha aderito all’iniziativa come testimonia una delibera di giunta comunale dello scorso 7 febbraio.
Un tema indubbiamente molto sentito, anche in considerazione delle ultime maxi-operazioni contro la ‘ndrangheta che hanno coinvolto sia l’Emilia Romagna che la Lombardia e dunque anche il territorio a cavallo tra il Po e l’Oglio. Tutto parte dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia che ha deciso di promuovere, già a fine 2014, iniziative di potenziamento dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione nelle scuole del primo e del secondo ciclo, con la finalità di sviluppare negli studenti le competenze necessarie per esercitare una cittadinanza attiva. Le due tematiche prescelte per l’anno scolastico in corso, con la supervisione del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, si legano alla corruzione, in particolare nella Pubblica Amministrazione e alla criminalità organizzata.
Il progetto specifico che ha nel Liceo Manin l’ente capofila si chiama “Gli occhi sulla città” e coinvolge varie forze di polizia, come Prefettura, Forze dell’Ordine, Polizia Municipale di Cremona e Asl di Cremona, l’Agenzia delle Entrate, i comuni di Cremona, Crema e Casalmaggiore, la Libera Associazioni contro le mafie, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la Consulta provinciale degli studenti e appunto le scuole coinvolte. Il progetto di sperimentazione biennale cercherà di studiare e di esprimersi con linguaggi diversi come musica, letteratura e teatro e si concluderà peraltro con un festival della legalità nelle strade e nelle piazze dei centri storici dei tre principali poli provinciali cremonesi. Tre saranno anche le antenne: il Manin di Cremona, il Galilei di Cremona e il Romani di Casalmaggiore, appunto. In particolare le scuole dovranno costituire un vero e proprio osservatorio, che si compone di un centro di documentazione (denominato “La biblioteca della legalità”) e da un sito web (denominato “Gli occhi sulla città”) contenente informazioni a livello locale. L’efficacia della formazione e l’efficienza del monitoraggio continuativo di episodi connessi a corruzione all’interno della Pubblica Amministrazione ed a criminalità organizzata saranno garantite dalle scuole della rete supportate dai partner del progetto.
Se il Romani sarà dunque una delle tre antenne, non manca il coinvolgimento di un’altra scuola casalese, ossia l’Istituto Comprensivo Diotti, così come la partecipazione sarà vasta ed estesa anche su Cremona e Crema, con l’ausilio del Liceo Scientifico Aselli, dell’Einaudi, degli Istituti Comprensivi Cremona 1, Cremona 4 Crema 2 e Visconteo 4. Un lavoro dunque verticale (dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo), dove ciascuno istituto avrà un compito preciso, che entrerà in una rete già predisposta, per unire poi le tessere del puzzle ed arrivare ad incastri definitivi. In particolare ogni Istituto Comprensivo (scuole superiori di primo grado) si impegna a realizzare uno “Scaffale della legalità” contenente materiale cartaceo e digitale riguardante la normativa vigente aggiornata, i dati della corruzione e della penetrazione criminale nel territorio del proprio Comune, i prodotti (particolarmente e-book) e le schede illustrative delle azioni realizzate. In un Istituto Comprensivo con sede in Cremona si allestirà una “Biblioteca della legalità” contenente la normativa vigente aggiornata, materiali utili all’azione didattica (Film, libri, documenti) catalogati per il prestito alle altre scuole della rete.
Le scuole secondarie di secondo grado invece si impegnano a realizzare e ad aggiornare il sito con materiali significativi del livello di corruzione e di penetrazione della criminalità organizzata nel territorio di competenza; un’app consentirà a docenti e ad alunni di visionare le news caricate sul sito; ogni anno verrà distribuito alla cittadinanza un questionario sulla percezione del fenomeno ed i dati raccolti verranno pubblicati sul sito e sui media locali. Il percorso vedrà la partecipazione attiva dei vari enti coinvolti, dalle forze di polizia, all’Agenzia delle Entrate, all’Asl, alle varie amministrazioni, che terranno lezioni ad hoc in un disegno d’insieme e con un orizzonte ampio.
Giovanni Gardani
© RIPRODUZIONE RISERVATA