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situazione da terzo mondo'
di aiuti per il territorio
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Nella foto il gruppo dei parrucchieri di Area Stile (Foto Area Stile)
CASALMAGGIORE/SAN GIOVANNI IN CROCE – Da qualcuno il secondo anno, quella della conferma, è considerato il più difficile. Per Manuel Pescatori di Bozzolo e Sara Morelli di San Giovanni in Croce, il primo parrucchiere a Casalmaggiore, la seconda proprio a San Giovanni, l’esperimento di Sanremo 2015 è stato invece più consapevole e, proprio per questo, più entusiasmante del precedente. La tranquillità è tutto, specie quando si ha a che fare con due professionisti, in un campo dove il dettaglio vuol dire molto e dove la frenesia è uno dei nemici al quale far fronte.
“Mi è sembrato un Festival di Sanremo meglio organizzato rispetto al 2014” spiega Manuel, in pausa lavoro nel suo negozio “Just” di Casalmaggiore “e credo che gran parte del merito vada a Carlo Conti, che è stato molto più di un conduttore e di un direttore artistico. Ha dato un input gioviale, che si è percepito in ogni momento: sul palco ma anche dietro le quinte, dove agivamo noi parrucchieri. Ho avuto modo di vederlo all’opera durante le prove e ha davvero fatto di tutto per mettere a proprio agio i veri protagonisti del Festival, ossia i cantanti”.
Rispetto allo scorso anno Manuel e Sara, colonia casalasca a Sanremo, hanno potuto respirare più a fondo e più a lungo l’atmosfera sanremese. “Merito” spiega Manuel “di Marco Lanfranchi e di Cap 29010, l’agenzia che ci ha ingaggiati: hanno allestito l’Area Stile nell’Hotel Royal di Sanremo. Un luogo in cui erano organizzate convention di ogni tipo, sfilate con le ragazze di Reginetta d’Italia e soprattutto molte interviste ai cantanti con Radio Bruno. C’era parecchio da fare e, in tal senso, l’affiatamento di un gruppo che già si era conosciuto 12 mesi prima è stato determinante. I professionisti più esperti di Area Stile hanno avuto modo di conoscere anche le star e gli ospiti stranieri, personalmente ho invece lavorato con alcuni protagonisti del Festival, dunque italiani”.
Quale il più simpatico? “Di sicuro Mauro Coruzzi, o Platinette che dir si voglia, era davvero spassoso. Ma anche i ragazzi de Il Volo, che pure sembravano così timidi in tv, erano simpatici e alla mano. Anche i Dear Jack erano molto scherzosi, forse perché più giovani. Va detto che lo spazio dedicato alla socializzazione in questi eventi è ridotto al minimo: hai modo di scambiare due battute durante la prestazione professionale. Cerchi comunque di essere discreto, assolutamente non invadente, a meno che non siano loro a darti il La, come si suol dire. Va detto che, qualche volta, incontrandosi in corridoio, qualche battuta in più ci scappava, anche se tutti erano molto impegnati, tra un’intervista e l’altra con le radio. Sì, Sanremo non è soltanto la sera: è un Festival che dura giorno e notte”.
La serata finale come è stata? “Speciale” rivela Manuel “anche se di lavoro: stavamo preparando le modelle per una sfilata e intanto alla tv osservavamo l’andamento del Festival: quando ha vinto Il Volo c’è stato un grande boato. Molti di noi facevano il tifo per questi tre ragazzi, e soprattutto con noi, la sera della finale, era presente Francesco Boccia, che è l’autore del testo della canzone. Diciamo che la nostra festa era soprattutto per lui, col quale s’è creato un gran bel rapporto”.
Giovanni Gardani
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