Cronaca

Anche le edicole
chiudono per turno
Una piccola rivoluzione

Nella foto l’edicola Contini di via Trento e quella di piazza Garibaldi

CASALMAGGIORE – Potremmo considerarla alla stregua di una piccola rivoluzione la novità che dal mese di febbraio è stata introdotta a Casalmaggiore dai vari gestori delle edicole della città. Tutto è accaduto mediante un accordo degli stessi edicolanti, che hanno stabilito di prendersi, a turno, una domenica di riposo.

Come noto questo mestiere richiede particolari sacrifici: su tutti la sveglia all’alba, spesso anche prima delle ore 6, per ricevere dai vari corrieri i giornali e poterli subito vendere anche ai primi avventori (si pensi ai pendolari, per esempio, che magari amano la lettura sul treno prima di recarsi al posto di lavoro). Non solo: l’edicola di fatto non chiude mai, nemmeno nei giorni festivi, tanto che la domenica, giusto per restare su un esempio chiave, la vendita dei giornali viene comunque garantita in orari mattutini, all’incirca fin verso verso mezzogiorno o le ore 13.

Da febbraio, come detto, qualcosa cambia: le quattro edicole del centro di Casalmaggiore – ossia quella di piazza Garibaldi, quella di via Trento (davanti al Polo Scolastico Romani), quella di via Favagrossa di più recente apertura (“Portobello”) e quella di via Guerrazzi, davanti alla chiesa di San Francesco – si sono accordate per la chiusura per turno proprio la domenica. Di fatto, una volta ogni quattro settimane, a rotazione, l’edicola chiuderà per l’intero giorno festivo. Ha chiuso il 1° febbraio scorso l’edicola della piazza, l’8 febbraio è invece toccato a “Portobello”, la scorsa domenica ha abbassato le saracinesche l’edicola di via Trento e chiuderà il giro la prossima domenica l’edicola di via Guerrazzi. Dopo di che la rotazione proseguirà: un accordo che garantirà agli stessi esercenti qualche ora di riposo in più, senza tuttavia danneggiare i clienti, che potranno comunque recarsi nelle altre tre edicole aperte ogni volta (senza dimenticare le varie frazioni di Casalmaggiore).

Giovanni Gardani

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