I dieci Comandamenti
prima del consiglio:
scontro in tv Ferroni-Pasotto
Nella foto un momento della trasmissione
CASALMAGGIORE – Deriva clericale delle istituzioni o riscoperta dei veri valori della nostra tradizione? Non bastava il grande crocifisso posizionato da pochi giorni nella sala del Consiglio Comunale di Casalmaggiore, ora ci si divide sulla proposta di Orlando Ferroni (Forza Italia) sull’inserimento dei 10 comandamenti nel regolamento di Polizia Municipale. Sull’argomento, di cui si discuterà venerdì in Consiglio comunale, è intervenuto il consigliere di minoranza Pierluigi Pasotto su Cremona1, nell’ambito del programma “Ore 12” condotto da Cristina Coppola e Giovanni Palisto. Ferroni era invece collegato al telefono.
Si è partiti dall’argomento crocifisso: «Non sono contro la sua rimozione – ha detto Pasotto – ma contro le modalità con cui è stata scelta l’opzione e le dimensioni, che consigliano l’idoneo posizionamento altrove: è più un crocifisso da casa abbaziale che da sala consigliare. L’Amministrazione – ha proseguito Pasotto imbeccato da Palisto – ha sdoganato quella sede: chiunque vincerà le elezioni potrà decidere quali simboli ci potranno stare, come accade in Iran e in Arabia Saudita». Il presidente del consiglio comunale Micolo ha detto che risponde lui della decisione: «Ma l’arredo della sala non fa parte dei suoi compiti. Non chiederemo che il crocifisso venga rimosso, discuto le dimensioni e il significato che si vuole dare a quella sede. Ritengo che anche per un cattolico sia insultante dare come giustificazione della scelta il valore economico dell’oggetto».
Ricordiamo che già giovedì Pasotto aveva attaccato il presidente del consiglio comunale casalese. “Micolo si ricordi che la sua indennità viene pagata al 50% dagli elettori di centrosinistra” aveva detto “i quali hanno diritto di avere un’opinione diversa dalla sua. Forse non ha le idee ben chiare su quale sia il compito del presidente del consiglio comunale. A tale proposito, gli consigliamo di accedere al sito del comune di Casalmaggiore, fare doppio clic sulla parola ‘statuto’ e arrivare ai punti 31 e 32, dove si legge che tra i vari compiti c’è anche quello di mantenere una posizione super partes. I nostri gruppi consiliari non faranno nessuna mozione per la rimozione del crocifisso – precisa Pasotto -. Non l’abbiamo mai fatta, perché contestiamo la pura provocazione messa in atto in questa occasione”.
Si è poi passati ai dieci comandamenti. «Mi aspetto – ha detto Pasotto – che il prossimo passo di Ferroni sia la reperibilità di un parroco per le sedute del Consiglio comunale. Battute a parte, non parteciperemo nel consiglio di questa sera a questa discussione per rispetto dell’Amministrazione. Usciremo dall’aula». E’ poi intervenuto al telefono Orlando Ferroni: «Viviamo in un clima democratico, e ognuno sceglie le modalità del proprio voto», riferendosi alla scelta di uscire dall’aula. «Io porto in Consiglio i pensieri comuni della gente. Si è parlato del regolamento di polizia urbana, e il capogruppo di minoranza Tascarella si è preoccupato addirittura dei panni stesi. Se andiamo all’essenziale della legge, la troviamo andando a ritroso di 3000 anni. Nei dieci comandamenti c’è l’essenziale per agire in modo civile in un territorio. Le cose che oggi i politici non fanno stanno tutte lì».
Obiezione: in verità viviamo in uno stato laico: «Già, ma se si toglie l’aspetto religioso dei comandamenti e si accoglie solo il loro contenuto, diventa un aspetto laico». «Figurarsi se da regolamento dobbiamo santificare le feste», è intervenuto Pasotto. «Il testo è stato travisato – la risposta di Ferroni -. Significa che bisogna rispettare il giorno di riposo». «Consiglio a Ferroni di applicarsi alla sua delega per quanto riguarda la Golena del Po». «Io proprio ora sono in mezzo alla golena, sentite il rumore? Più partecipe di così!». «Secondo me è a funghi». «Macché, loro non si sono nemmeno resi conto della presenza della golena in tanti anni di amministrazione».
Vanni Raineri
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