Calvatone, è rottura
tra gli Angeli della Bassa
e la Cuccia e il Nido
Nella foto il gattile della struttura
CALVATONE – Acque agitate, qualche screzio e novità che potrebbero uscire nei prossimi giorni per quanto concerne “La cuccia e il nido”, struttura all’avanguardia di Calvatone, che ospita, cura e dà riparo a cani e gatti (oltre ad altri animali) abbandonati, randagi o semplicemente malati. In particolare gli ultimi sviluppi coinvolgono il gattile, ossia la parte della struttura che coinvolge, appunto, i felini presenti: metà degli ospiti sono di proprietà della stessa struttura, mentre l’altra metà viene gestita da Anpana. Proprio Anpana ha stretto in passato una convenzione che riguarda 30 felini presenti nella struttura e che sono di proprietà del comune di Castiglione delle Stiviere, che li raccoglie dalla strada per darli in cura alla stessa associazione.
Il problema è che negli ultimi tempi tra alcuni dei volontari Anpana (una ventina quelli operativi, molti dei quali ai ferri corti) e la proprietà de “La cuccia e il nido” qualche screzio è sorto. Un anno fa il gruppo degli “Angeli della Bassa”, formato da gattari del Casalasco, ha sposato l’iniziativa di entrare a fare parte del mondo dei gattili, luoghi ai quali gli “Angeli” hanno dedicato molto tempo, creando anche iniziative per raccogliere fondi e per potere così aiutare questi felini a vivere con serenità e dignità la loro permanenza in queste strutture di ricovero per animali. “Purtroppo dopo incomprensioni con la proprietà già dallo scorso mercoledì” spiegano alcuni dei volontari “abbiamo cessato la nostra azione volontaria di gruppo ed deciso di tornare sul territorio per portare avanti la nostra missione, ossia roteggere e aiutare gli animali meno fortunati e dimenticati a trovare famiglia. Così facendo vogliamo tornare al vero significato della parola volontariato e viverlo con maggiore serenità”.
Alla base della rottura che ormai sembra sancita, anche se le parti non confermano, vi sarebbe qualche incomprensione di carattere economico, considerando che Anpana, che non ha disponibilità faraoniche, si sarebbe rivolta a un veterinario di fiducia per risparmiare rispetto ai prezzi fissati dalla clinica. Da lì i rapporti si sarebbero incrinati, fino alla decisione finale da parte degli “Angeli della Bassa”.
Giovanni Gardani
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