Torchio, slitta
al 26 febbraio possibile
verdetto su ineleggibilità
Nella foto il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio
BOZZOLO/MANTOVA – Slitta come minimo al prossimo 26 febbraio, ammesso che per quell’udienza si vada a sentenza, il verdetto sull’ineleggibilità di Giuseppe Torchio a sindaco di Bozzolo. Un’istanza presentata dalla minoranza che fa capo a Giacomo Resta, seguita dagli avvocati Anna Lisa Baroni, consigliere regionale di Forza Italia, e Cedrick Pasetti, consigliere provinciale della Lega Nord. Torchio è invece difeso dagli avvocati Antonino Rizzo e Paolo Antonini.
Così come accaduto per Ivana Cavazzini, sindaco di Piadena che sempre per il medesimo motivo (presunto ineleggibilità) è a processo presso il Tribunale di Cremona e attende ora una nuova puntata nell’udienza che si terrà il prossimo 4 febbraio, anche in questo caso i giudici del Tribunale di Mantova hanno accordato, dopo l’ok degli avvocati difensori di Torchio, qualche giorno in più all’accusa per ampliare e integrare la documentazione. La stessa accusa aveva dapprima chiesto il rinvio della seduta, nella giornata di venerdì, ma per via telematica: passaggio reso impossibile dagli orari degli uffici del tribunale virgiliano.
In seguito, in aula, dopo l’accordo tra le parti, ecco il rinvio al prossimo 26 febbraio. Non è comunque detto che per quella data arriverà la sentenza definitiva. Peraltro un quarto d’ora prima del processo per ineleggibilità a Torchio, alle 12.30, stessa sorte è capitata al processo per ineleggibilità a Davide Cerasale, voluto sempre dallo stesso gruppo di minoranza di Resta. Torchio infatti, quando è divenuto sindaco, era secondo l’accusa ancora consigliere comunale a Spineda (le dimissioni, sempre secondo la minoranza, sarebbero arrivate fuori tempo), mentre Cerasale era sindaco di Rivarolo Mantovano.
Giovanni Gardani
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