Gronda Nord sotto
la lente dell’Antimafia:
controlli a Viadana
Nella foto il cantiere di Cogozzo della Gronda Nord
COGOZZO (VIADANA) – Dopo le roventi polemiche dei mesi scorsi in seguito ad alcune intercettazioni legate ad un presunto collegamento tra imprese edili del territorio e organizzazioni criminali (un polverone che portò alle dimissioni dell’assessore Carmine Tipaldi), martedì è giunta a Viadana la Direzione Investigativa Antimafia, su disposizione del Prefetto di Mantova, dott.ssa Carla Cincarilli: sono state intraprese infatti proprio in giornata alcune operazioni di controllo sul cantiere della “Gronda Nord”, partito nelle scorse settimane (e che già ha evidenziato qualche difetto strutturale), al fine di prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata.
Al vaglio, infatti vi è l’assegnazione dell’appalto sui lavori di costruzione della prima porzione del secondo lotto funzionale della varlante alle ex Statali 343 e 358 tra i comuni di Viadana e Casalmaggiore. Un percorso che dovrà poi essere completato da un terzo lotto, che farà da raccordo tra le porzioni di strada già realizzate o in fase di realizzazione. I controlli, ad ampio raggio, non hanno riguardato solamente la realizzazione pratica dell’opera, ma anche i movimenti di flussi di denaro. Il gruppo Interforze curerà la grande mole di dati acquisiti: istituito per volere del prefetto Cincarilli, quest’ultimo gruppo è un particolare organo di controllo, la cui operatività dal 2010 è stata estesa a ogni tipo di appalto pubblico.
L’operazione, che come scopo aveva appunto quello di prevenire qualsiasi tipo di infiltrazione criminale nei lavori (si è parlato per molto tempo della cosiddetta “White list”, ossia della lista delle aziende “pulite” e certificate dalla stessa Dia), si è svolta di comune accordo con l’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e degli ispettori del lavoro, avvalendosi dell’aiuto anche delle forze dell’ordine del territorio.
Giovanni Gardani-Riccardo Ronda
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