Cronaca

Addio a Lilia Negri,
nel 2012 fu vittima
di un tentato sequestro

Nella foto un momento dei funerali

GAZZUOLO – “In questi due anni non ho conosciuto molto Lilia, ma negli incontri che ho avuto, ho trovato in lei un donna buona, semplice e di grande fede”. Ha iniziato cosi l’omelia don Marco Tizzi che a fianco di don Virginio Morselli ha officiato il rito funebre per Lilia Negri, deceduta all’età di 68 anni per una grave malattia cardiaca. Nella parrocchiale di Gazzuolo venerdì pomeriggio parecchia gente ha voluto rendere l’estremo saluto ad una donna che si era distinta nel corso dell’esistenza per un certo stile orientato alla classe e all’eleganza.

Finché la salute lo ha permesso aveva frequentato i mercati di antiquariato, un settore di cui era diventata una commerciante esperta e affidabile. Nei primi banchi della chiesa erano presenti le tre figlie. Lilia Negri era stata al centro delle cronache per un tentativo di sequestro sventato nel febbraio del 2012. Grazie al pentimento da parte di un complice, che alla fine denunciò tutto ai Carabinieri, la donna evitò per un soffio il sequestro da parte di una coppia parmense, che addirittura aveva preparato per lei un fossa dentro cui gettarla dopo il rapimento. Una brutta faccenda per la quale vennero arrestati un artigiano di Fidenza e una donna di Busseto. I motivi del piano criminoso non vennero mai svelati con chiarezza.

L’antiquaria, già sofferente di cuore, accusò un peggioramento delle sue condizioni proprio per lo spavento subito a causa di quell’esperienza che solo per un caso le impedì di venir sequestrata la mattina presto mentre andava al lavoro. Venerdì la sua bara  era adagiata davanti al presepio allestito sotto l’altare. Un accostamento  tra la nascita e la  morte che pareva contrastante e opposto ma conciliante con il messaggio del Vangelo che ricordava le cinque vergini attente e previdenti che conservando l’olio delle lampade erano riuscite a vedere il Signore e ad essere così salvate. “Noi non possiamo fare più nulla per il suo corpo ma pregare per la sua anima a cui, volando in cielo, possiamo dire addio, consegnandola appunto a-Dio”.

Rosario Pisani

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