Cronaca

Cadavere rinvenuto in Po
nel mantovano, si indaga
nel nostro territorio

Nella foto, le operazioni di recupero del cadavere

E’ stato rinvenuto nella mattinata di lunedì, a Bardelle di San Benedetto Po, il cadavere di Fausto Bottura, 48 anni, nato a Carbonara nel settembre del 1966 e risidente a Magnacavallo, provincia di Mantova. L’uomo, disoccupato, era sparito da casa mercoledì scorso. E’ stato ritrovato senza vita nel fiume, incaprettato (mani e piedi legati) e, secondo prime indiscrezioni, ferito con un colpo di arma da fuoco alla testa. Il suo corpo era chiuso in un sacco, impigliato nell’idrometro. A trovarlo, un addetto della nettezza urbana. Secondo gli inquirenti potrebbe essere stato gettato in acqua più a monte, e poi trascinato fino lì dalla corrente e dalla piena ‘morbida’ di settimana scorsa. A soli tre giorni dal ritrovamento del cadavere del cremonese Giorgio Gobbi in un parcheggio del Centro Torri di Parma, questo secondo ritrovamento fa pensare. Ennesimo delitto di possibile matrice malavitosa? Il dubbio c’è, soprattutto se si considera che l’incaprettamento è un’esecuzione capitale mafiosa, riservata a chi si è macchiato di determinate colpe (come il tradimento).

Il cadavere potrebbe aver percorso diversi chilometri, spinto dalla corrente del Grande fiume, per arrivare sino in quel punto. Per questo, l’attenzione è alta anche dal nostro territorio. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il magistrato di turno della procura di Mantova, Silvia Bertuzzi. Dai primi accertamenti, potrebbe essere rimasto in acqua anche per una settimana prima del ritrovamento. Del resto l’attenzione per l’intensificarsi dell’attività mafiosa nella nostra provincia e nei territori limitrofi è dimostrata anche dalla nascita, proprio in questi giorni, di una sezione della Direzione investigativa antimafia a Brescia, che avrà giurisdizione anche su Cremona.

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