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Nelle foto Sessa l’auto ribaltata
SOLAROLO MONASTEROLO (MOTTA BALUFFI) – Brutto episodio nella mattinata di venerdì: si tratta di un fuoristrada che fortunatamente non ha avuto conseguenze gravi per l’uomo che era a bordo del veicolo, ma che ha poi portato lo stesso conducente ad aggredire un fotografo e una giornalista della nostra redazione, che erano sul posto e, peraltro a distanza, si stavano documentando nel rispetto del diritto di cronaca.
L’episodio si è verificato attorno alle 11.30 sulla curva che conduce da Solarolo Monasterolo, frazione di Motta Baluffi, a San Daniele, sulla Strada Provinciale 30 per Cremona (di fatto l’ultima curva del territorio Casalasco). L’uomo ha affrontata la lunga curva a destra probabilmente a velocità troppo sostenuta e, toccando l’erba a causa dell’asfalto e del terreno viscido, è poi finito fuori strada, con l’auto che si è cappottata ed è terminata girata sul lato destro di 90°.
Rimasto illeso, il conducente è poi stato raggiunto da altre persone, probabilmente parenti o amici e ha chiamato il carro attrezzi, con il terriccio sparso sull’asfalto a testimoniare l’accaduto. Quando il nostro fotografo e la nostra giornalista sono giunte sul posto per poter realizzare il resoconto di quanto accaduto, chiedendo educatamente informazioni, sono stati spintonati dall’uomo protagonista del sinistro, che ha apostrofato pesantemente la giornalista e nel contempo ha strappato di mano al fotografo la propria videocamera, che per puro caso non è andata danneggiata. L’uomo non si è limitato a questo, ma ha minacciato i nostri due colleghi arrivando a sostenere che avrebbe dato loro fuoco.
AGGIORNAMENTO – Con piacere diamo seguito alla notizia di venerdì sera, precisando per correttezza e completezza di cronaca, che l’uomo coinvolto nel sinistro sabato mattina ha telefonato alla nostra redazione per scusarsi dell’accaduto. “Ero sveglio dalle 4 di mattina, ero stanco e sotto choc” ha spiegato l’uomo che ha aggredito i nostri fotografo e giornalista “ma non ero affatto ubriaco come qualcuno s’è permesso di dire. Non ho giustificazioni, perché occorre sempre mantenere il controllo: mi dispiace davvero per quello che ho fatto. E’ stata questione di pochi secondi: ripeto, ero stanco ma non sono giustificabile. Chiedo scusa per il mio comportamento”. Scuse accettate e caso chiuso, anche perché la redazione ha apprezzato particolarmente il gesto spontaneo, e assolutamente non indotto, dell’uomo.
Giovanni Gardani
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