Sport

Devicenzi ha chiuso
al Manin il suo Giro
d’Italia Formativo

Nella foto Devicenzi durante la lezione al Manin (foto Francesco Sessa)

CREMONA – Ultima tappa Cremona. Andrea Devicenzi non poteva certo dimenticare la sua Provincia. Dopo un lungo Giro Formativo per l’Italia l’atleta di paratriathlon, originario del Casalasco e residente a Martignana Po, ha deciso di chiudere la sua grande avventura, per la quale ha perfino abbandonato il lavoro, al Liceo Manin.

Qui ha incontrato, in un doppio turno che nel complesso è durato dalle 10 alle 14 di giovedì, i ragazzi del Liceo Classico e del Liceo Linguistico per spiegare loro, ancora una volta e come ha fatto con quasi 4mila studenti di tutta Italia, cosa significa essere un mental coach e soprattutto dimostrare che i veri limiti, le vere barriere, sono nella testa più che nel fisico. Andrea, 41 anni, come tutti sappiamo ha perso la gamba sinistra in un incidente stradale a 17 anni, eppure non ha mollato, ha reagito ponendosi degli obiettivi. E’ diventato padre e un grande atleta e oggi è un esempio di forza e tenacia. La dimostrazione che credere in se stessi, nonostante le difficoltà della vita, è un dovere e un piacere. L’incontro con gli studenti del Manin chiude un tour iniziato da Parma il 30 ottobre scorso. Un progetto didattico e pedagogico, quello del Giro d’Italia Formativo, portato avanti da Andrea, che ha toccato tutto lo Stivale, da Nord a Sud. Quasi 4mila, come detto, i ragazzi incontrati  nelle varie aule magne degli Istituti superiori o delle Università.

Parole, emozioni, testimonianze, tante foto insieme e interventi spesso extra rispetto a quelli preventivati, proprio per soddisfare la curiosità crescenti degli uditori. Il lavoro di Andrea negli ultimi mesi è stato questo. Un confronto aperto con i ragazzi capace di aprire nuovi orizzonti e consapevolezze. Venerdì si terrà il gran finale, a poche pedalate da casa sua, quando Andrea incontrerà a Viadana all’Auditorium Itc i ragazzi delle superiori dell’Istituto Sanfelice per una sorta di resoconto del viaggio, in attesa di inventarsi una nuova impresa perché, dopo la scalata alla Manali-Leh, il completamento della Parigi-Brest-Parigi (primo atleta disabile a terminarla) e appunto questo Giro d’Italia Formativo, Andrea non si ferma mai. C’è da scommettere che abbia già in serbo una nuova sorpresa: per se stesso e per chi ha sempre creduto nei suoi progetti.

Giorgia Boccalini

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