Rotary Cvs,
conviviale innaffiata
da vini pregiati
Nella foto due momenti della conviviale
GAZZUOLO – La consueta quindicinale conviviale del lunedì, questa volta il Rotary Casalmaggiore-Viadana-Sabbioneta l’ha organizzata in un posto di gran classe qual’è “Arte e Gusto” di Gazzuolo. Non che le altre sedi dove vengono allestite le cene siano di bassa lega, ma è indubbio che la palma dell’eleganza e dell’originalità va assegnata al creatore di questo ambiente dove nessun particolare è lasciato al caso: dai sontuosi rivestimenti in marmo dei bagni, allo zampillio dell’acqua che fuoriesce da cannule d’acciaio perennemente aperte, alle vecchie travi in legno accostate con originale contrasto a putrelle in ghisa. Per non parlare degli stivaletti nordici indossati dalle ragazze del servizio che d’estate camminano a piedi nudi tra i tavoli.
In un ambiente così particolare anche il tema della serata non poteva che essere originale puntando esclusivamente sulla storia del vino. Un racconto così appassionato ed inebriante che alla fine ci si è persino dimenticati di concedere il consueto spazio alle domande del pubblico, talmente immerso negli aromi e nei profumi sprigionati dagli assaggi finali di grappe, acquaviti e brandy. La genesi di questa indimenticabile conviviale nasce tra le montagne e le valli dell’Adige dove il presidente del Rotary Casalmaggiore-Viadana-Sabbioneta Pietro Sganzerla ha scoperto un incredibile personaggio d’altri tempi.
Un autentico artigiano della cantina, uno che, se si potesse dire così, il vino lo fa ancora a mano, anziché coi piedi. E così Fiorentino Sandri, contitolare dell’azienda Pojer e Sandri, è sceso nella pianura mantovana portandosi appresso alcuni esemplari della sua prodigiosa produzione, eccitando i sensi di circa un centinaio di ospiti con il sapore e il gusto di ciò che la natura gli permette di coltivare e la sua capacità tecnica di produrre. “Io l’uva la lavo con cura, grappolo per grappolo perché solo così sono sicuro di togliervi anche l’ultimo strato di impurità” ha spiegato ricordando come un giorno da questa specie di “bagnomaria” avesse ricavato un liquido rossastro, venendo assalito dal panico. Con i filari di vite circondati da profumati cespugli di rose e cresciute senza alcun tipo di trattamento com’era possibile un simile inquinamento? Si trattava semplicemente della conseguenza di qualche temporale estivo che aveva scaricato pioggia acida anche su quel sublime e incontaminato territorio.
E così tra un sorso di “Zero infinito”, un “Pinot nero 2013” e un “Rosso Faje 2002” si è arrivati al vino Merlino così chiamato per la magia con la quale sembra sia stato creato unendo il sapore delle uve al profumo del brandy rendendolo perfettamente abbinabile ad un dolce al cioccolato. In mezzo a tale afrodisiaca atmosfera è arrivata anche la suadente e penetrante forza interpretativa di un attore di classe quale Jim Graziano Maglia. A lui il compito di proporre e recitare brani di Baudelaire (l’anima del vino), Borges (sonetto al vino), Carlo Goldoni (brindisi a Mirandolina) e Ada Merini (sete perenne), tutti ispirati alle coinvolgenti sensazioni che un buon bicchiere di vino può generare. Tra un intermezzo e l’altro non sono state dimenticate i compiti tradizionali del Rotary, che ha visto l’assegnazione a sorpresa di ben due “Paul Harris” a Luca Mattioli e Vittorio Bortolotti.
Rosario Pisani
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