Cronaca

Tumore al polmone,
dati shock sull’incidenza
tra le donne

Nella foto, l’ingresso dell’ospedale Oglio Po di Vicomoscano

CASALMAGGIORE – Diminuisce la mortalità per tumori in provincia di Cremona, di un terzo nei 15 anni dal 1998 al 2013,  anche se l’incidenza di alcuni tipi non mostra segni di arretramento. Gli ultimi dati registrati dall’Asl, servizio epidemiologico, tengono conto del dato ormai validato del Registro Tumori che fotografa la situazione reale dal 2005 al 2009, e delle morti per tumori avvenute fino al 2013. Sono i dati più aggiornati attualmente a disposizione,  corredati anche dalle stime di sopravvivenza a cinque anni dei casi ‘mappati’ dal registro. Gli aggiornamenti sono stati comunicati dall’epidemiologo dell’Asl, Salvatore Mannino, ai medici di medicina generale nell’ambito della quarta conferenza provinciale oncologica.

L’incidenza dei tumori in generale è decrescente tra 2005 e 2009, ma più per gli uomini che per le donne; la mortalità decresce anch’essa ma in maniera molto più sensibile tra gli uomini.

POLMONE E BRONCHI – Le donne hanno preso le cattive abitudini degli uomini, che invece le stanno abbandonando, per quanto riguarda il fumo. Mentre la curva dell’incidenza del tumore ai polmoni è in netta diminuzione tra i primi, è invece in crescita per le seconde: lo stesso andamento si vede anche nella mortalità, in maniera ancora più sensibile, tra 1998 e 2013. “Dove i fattori di rischio sono evidenti e si fa prevenzione – spiega il direttore sanitario dell’Asl, Raffaele Stradoni – si riesce ad incidere positivamemte. La campagna contro il fumo, ad esempio, funziona da diversi anni e sta mostrando risultati. Sul fronte della prevenzione primaria abbiamo intensificato la conoscenza del problema tra i ragazzi in età scolare e tra gli adulti fumatori, anche con visite nelle aziende ed incontri di counseling motivazionale”. La sopravvivenza a 5 anni si sta assestando al 10% tra gli uomini e al 18 tra le donne.

STOMACO E APPARATO DIGERENTE – L’incidenza continua ad essere costante tra 2005 e 2009, mentre la mortalità è in nettissimo decremento, diminuita del 50% nei 15 anni considerati, in entrambi i sessi. La sopravvivenza a cinque anni è del 25%. Cauto ottimismo, ma senza abbassare la guardia, soprattutto per gli altri tipi di tumori dell’apparato digerente. Non per il tumore al pancreas che continua ad essere letale (sopravvivenza del 5% a cinque anni), con un aumento dell’incidenza molto evidente tra le donne. Anche in questo tipo di tumore, come per il polmone, il fumo entra in gioco. E anche il trend della mortalità è particolarmente negativo per le donne: tra altri e bassi negli ultimi 15 anni la curva è in netta salita, mentre tra gli uomini è costante. Costante sia tra gli uomini che tra le donne  l’incidenza del tumore al fegato, mentre la mortalità è decrescente, in maniera più marcata, però, per le donne.

COLON RETTO E MAMMELLA – Sono le sedi per le quali l’Asl effettua una costante campagna di screening, con adesioni intorno al 50% nel primo caso. Sia incidenza che mortalità stanno diminuendo; la sopravvivenza è al 52 – 56% (uomini e donne). Succede anche per la mammella in maniera anche più sensibile. Da notare che più precocemente il caso viene individuato mediante gli screening, più aumenta la sopravvivenza delle donne colpite; questa si attesta sul 78%. Resta il fatto che nel quinquennio considerato in provincia ci sono stati 1600 nuovi casi.

Resta il rebus delle cause su cui, a livello locale, nessuno ha mai detto una parola precisa. Nel caso del tumore alla mammella i fattori genetici sono  rilevanti ed è su questo che si sta concentrando la ricerca ospedaliera.

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