Cronaca

Mensa scolastica,
fondo di solidarietà
per famiglie indigenti

CASALMAGGIORE – Istituire un fondo di solidarietà per sopperire alle difficoltà delle famiglie che non riescono (per motivi economici) a pagare il servizio mensa scolastica: questo l’accordo tra amministrazione comunale casalese e sindacati. Un patto che nasce da un recente incontro tra le parti, di fatto il secondo momento di confronto dopo la prima riunione del 23 settembre in cui il sindacato aveva espressamente richiesto al primo cittadino Filippo Bongiovanni di reperire i dati utili per la comprensione delle problematiche attinenti la frequenza del servizio mensa scolastica, l’Assessore all’Istruzione Sara Valentini ha illustrato i dati inviati dalle dirigenti scolastiche, informando che non vi sono casi di mancata frequenza scolastica obbligatoria nelle ore pomeridiane, se non dettate da accordi privati tra scuola e famiglia. Dopo il lungo e sereno confronto, le parti hanno convenuto che permane la necessità di reperire informazioni che chiariscano ulteriormente le motivazioni della non frequenza del servizio e che è utile avere dati dalle scuole per un raffronto con gli anni scolastici precedenti.

Il sindacato ha sottolineato che appare evidente, purtroppo anche in altri comuni, che la motivazione economica rappresenti una componente rilevante. Comune e sindacati hanno quindi firmato un protocollo d’intesa sui seguenti punti cardine:

– Il servizio mensa si colloca all’interno del progetto educativo del tempo pieno tanto che, durante tale tempo, sono i docenti delle scuola che ne garantiscono sia l’assistenza ai minori che il progetto didattico.

– Gli alunni che frequentano il tempo pieno, salvo individuali decisioni delle famiglie che devono rappresentare un’eccezione, sono ammessi al servizio mensa.

– Si riconosce altresì all’amministrazione comunale il compito di vigilare affinché le quote del servizio vengano regolarmente versate. Fatto salvo particolari segnalazioni dei servizi sociali.

– Si conviene che l’amministrazione continui nella fase di recupero crediti, attraverso progetti  di rientro appositamente predisposti che salvaguardino però la riservatezza nei confronti dei bambini.

– Il sindacato, tenuto conto dell’aggravarsi della situazione di povertà delle famiglie, ma considerando che l’amministrazione deve recuperare, anche se in parte, i costi del servizio che risultano a carico di tutta la collettività, chiede l’istituzione di un fondo di solidarietà che possa sopperire alle difficoltà sopra descritte.

– Il sindacato precisa che l’accesso a tale fondo dovrà essere regolamentato con criteri trasparenti e resi noti alla cittadinanza e che sia il servizio pubblico a verificare l’oggettiva necessità dei richiedenti.

– Tale fondo potrà prevedere versamenti sia di contribuenti privati che pubblici, di singoli cittadini piuttosto che di associazioni o forme collettive di aggregazione.

Le parti hanno convenuto quindi che l’Amministrazione si attivi nel più breve tempo possibile per la costituzione di tale fondo, confrontandosi anche con altre esperienze già in atto nel territorio. Reperiti gli ulteriori dati e tenuto conto degli esiti del confronto che si dovrà aprire con le parti sociali per l’impatto che produrrà l’applicazione della nuova normativa ISEE che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2015, sarà necessario riesaminare il regolamento di accesso ai servizi affinché si tenga conto delle nuove e diverse problematiche emergenti. Nel frattempo si conviene che nessun bambino è mai stato né sarà discriminato per ragioni economiche, ma che questo non esclude il prosieguo dei progetti finalizzati al recupero delle tariffe che, per loro natura, debbono tener conto delle reali ed oggettive disponibilità economiche delle famiglie, nel rispetto dei criteri regolamentati dall’Amministrazione Comunale, che già prevedono fasce di esenzione, fatte salve le eventuali modifiche che potranno scaturire dal confronto tra le parti negli incontri di cui sopra. Pur  prendendo atto della complicata situazione, le parti hanno ritenuto di aver compiuto un passo significativo verso il supporto delle famiglie.

All’ultimo tavolo di confronto erano presenti il sindaco Filippo Bongiovanni, l’assessore all’Istruzione Sara Valentini, Donata Bertoletti, Claudia Barbieri e Simona Mele per Cgil, Monica Letizia Manfredini e Salvatore Militello per Cisl, Angiolino Tolomei per Uil, Maria Teresa Furini per l’Istituto comprensivo Marconi, Cinzia Dall’Asta per l’Istituto comprensivo Diotti.

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