Casalmaggiore ricorda
la Grande Guerra e
riscopre un monumento

Nella foto, le lapidi e il monumento
CASALMAGGIORE – Casalmaggiore ricorda la Grande Guerra, della quale ricorre il Centenario proprio in questo 2014 (anche se l’Italia entrò nel conflitto bellico solo nel 1915), e lo fa ancora una volta in modo originale e azzeccato. Dopo il restauro della chiesetta dedicata specificamente ai Caduti della Prima Guerra Mondiale a Quattrocase con cerimonia il 4 novembre scorso, stavolta toccherà invece proprio al capoluogo casalese.
L’iniziativa è fissata per il prossimo 29 novembre, un sabato, e coinvolgerà sia Cremona che, appunto, Casalmaggiore. Questo perché tali centri sono gli unici, in provincia, a ospitare nel proprio cimitero comunale Caduti non solo italiani, ma anche austriaci e ungheresi. In particolare a Casalmaggiore sono sette le lapidi, ora scolorite e sulle quali è quasi impossibile leggere il nome del defunto, dedicate alla memoria di sette soldati dell’esercito austro-ungarico. Dobbiamo infatti ricordare che la geografia di inizio secolo, destinata a modificarsi profondamente proprio a causa dell’esito del conflitto bellico mondiale, era molto diversa da quella attuale e i confini di quello che fu l’Impero Austro-Ungarico premevano assai più a Sud rispetto all’attuale posizione geografica del Tirolo. Ecco perché non deve sorprendere che alcuni soldati fossero stati sepolti proprio a Casalmaggiore, dove caddero probabilmente in prigionia o per malattia. Mentre le nove lapidi di soldati italiani (nella fattispecie casalesi) sono ben leggibili, sugli altri sette cippi si riconoscono a malapena un paio di nomi, Joseph e Gyorgy, con ogni probabilità un austriaco e un ungherese. Uno dei cippi, l’ultimo, è addirittura distrutto: di esso è rimasto solo la base. Proprio qui dunque sta il punto. Il comune di Casalmaggiore, infatti, ha sposato in pieno l’idea del cavalier Claudio Mantovani della Federazione cremonese dell’Istituto del Nastro Azzurro, di progettare un restauro conservativo del monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale nel cimitero di Casalmaggiore, realizzato dall’artista Aroldi negli anni ’20 ossia dopo il conflitto.
Quel monumento sta tornando a nuovo in questi giorni, grazie all’opera certosina di ricerca filologica e di restauro vero e proprio approntato da alcuni volontari. Per quanto concerne la ricerca storica, il grazie va a Maria Chiara Mandelli, Luciano Fontana e Rosario Nasca, maresciallo dell’Arma dei Carabinieri e comandante della stazione di Torre dè Picenardi. Simonetta Arrighi sta invece provvedendo materialmente a ridipingere di nero le scritte del monumento. Più difficile, come detto, risalire ai nomi dei soldati Caduti, ma si proverà, dopo le sabbiature necessarie per ripulire il marmo, anche a portare a termine quest’impresa sulle lapidi.
Il progetto di restauro conservativo è stato realizzato dall’ingegnere dell’Ufficio Tecnico comunale Enrico Rossi, che ha ottenuto il nulla osta della Sovrintendenza dei Beni Culturali, dato che come noto il cimitero di Casalmaggiore è sottoposto a vincolo artistico. Non è tutto: alla cerimonia del prossimo 29 novembre parteciperanno anche i consoli generali a Milano di Austria e Ungheria, oltre a una delegazione nazionale della Croce Nera Austriaca. L’insegnamento di Casalmaggiore sarà proprio questo: essendo stato un conflitto mondiale, il ricordo non sarà soltanto verso i Caduti italiani, ma anche verso i “vicini di casa”, all’epoca visti come nemici. Per questo saranno suonati, dopo l’inno di Mameli, anche gli inni nazionali di Austria e Ungheria. L’evento inizierà alle ore 16 e, al termine, sarà posta una piccola targa commemorativa della giornata. Anche se l’opera più importante sarà senza dubbio la riscoperta del monumento e di quelle lapidi, che finalmente ritroveranno un nome e più dignità.
Giovanni Gardani
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