Viadana, studenti
in sciopero contro
il governo Renzi
Nella foto, gli studenti in sciopero a Viadana
VIADANA – “La cultura non si vende, le scuole non sono aziende”. “Non volete farci studiare perché un popolo ignorante è più facile da governare”. “Meglio marciare che marcire”. “Chi ci taglia la scuola ci taglia il futuro”. E’ iniziata a suon di slogan la movimentata mattinata viadanese. Dalle ore 8 di venerdì, circa 800 studenti suddivisi tra Istituto San Giovanni Bosco, Itc e Liceo Scientifico del Sanfelice, hanno dato vita ad uno sciopero congiunto contro le misure adottate dal governo Renzi. “Protestiamo contro il piano di riforma della scuola, contro l’incertezza sulla formazione del personale per la commissione dell’esame di maturità, contro i tagli ai fondi per la scuola, sia da parte delle Province che dello Stato, contro il Jobs Act che legalizza la precarietà, contro la riforma dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, contro l’eliminazione di alcune linee del trasporto pubblico degli autobus con il sovraccarico di quelle rimaste”: così riporta un volantino distribuito dagli stessi studenti.
Fischietti rossi, gialli e verdi, trombette stadio, petardi potenti: l’assembramento ha indotto Carabinieri e Polizia locale ad intervenire per monitorare la situazione. Il corteo è partito da via Vanoni: i giovani, dopo aver gridato gli slogan, si sono mossi verso il piazzale delle corriere, dove hanno continuato la manifestazione. La carovana di studenti ha parzialmente bloccato la viabilità cittadina. Il folto gruppo è stato controllato a vista sia da sottufficiali dei Carabinieri che da agenti della polizia locale, che hanno anche registrato i nominativi dei rappresentanti di istituto.
Rosario Pisani
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